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Lamezia, assolto dall'accusa di estorsione il reggente della cosca Giampà
Decisione del tribunale per Vincenzo Bonaddio «perché il fatto non sussiste»: assoluzione anche per Vincenzo Grande
Pubblicato il: 06/10/2020 – 21:30
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LAMEZIA TERME Sono stati assolti con formula perché il fatto non sussiste, dal Tribunale di Lamezia Terme, Vincenzo Bonaddio e Vincenzo Grande, imputati del delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di Michele Amatruda. Secondo l’accusa Vincenzo Grande si sarebbe rivolto a Vincenzo Bonaddio, in qualità di reggente della cosca Giampà, per costringere l’imprenditore Michele Amatruda a recedere dalla procedura fallimentare a carico della società “Il Re moda” srl per evitare di subire atti ritorsivi in caso di prosecuzione dell’azione legale, ovvero di poter continuare a lavorare in condizioni di tranquillità, procurandosi in tal modo un ingiusto profitto consistente in 140mila euro, importo pari al debito che Grande avrebbe dovuto versare al creditore. Bonaddio è difeso dagli avvocati Carmine Curatolo e Antonio Larussa, Grande dall’avvocato Salvatore Cerra. (ale.tru.)
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