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Scuole medie e superiori chiuse, coprifuoco tra le 24 e le 5. Calabria come la Lombardia

Pronta una nuova ordinanza della Regione dopo l’aumento dei casi di Covid. Vietate le visite ai pazienti ricoverati in ospedali e Rsa. Le misure presto al vaglio dei ministri Speranza e Azzolina

Pubblicato il: 22/10/2020 – 22:05
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Scuole medie e superiori chiuse, coprifuoco tra le 24 e le 5. Calabria come la Lombardia
CATANZARO L’aumento dei nuovi casi di Covid-19 in Calabria negli ultimi due giorni, in parallelo con quanto sta avvenendo nel nostro Paese, preoccupa i vertici della Regione, guidata dal presidente facente funzioni Nino Spirlì. Gli ultimi due bollettini ufficiali parlano di 323 nuovi casi e 8 ricoveri in Terapia intensiva. Numeri e che potrebbero spingere a breve proprio i vertici della Regione ad assumere decisioni importanti e radicali, almeno per i prossimi 15 giorni, nel tentativo di contenere l’aumento dei casi di coronavirus. LA NUOVA ORDINANZA Decisioni che dovranno comunque passare sotto la lente d’ingrandimento dei ministri Speranza e Azzolina, ma che si ispirano alle altre regioni, come la Lombardia, in cui la curva dei contagi negli ultimi giorni è diventata sempre più ripida. Ad essere interessate dalle nuove misure potrebbero essere le scuole. La Regione, infatti, starebbe pensando a sospendere le lezioni in presenza per le prossime due settimane negli istituti superiori e nelle scuole medie mentre le nuove misure non dovrebbero interessare la didattica in presenza per le scuole primarie e gli asili. OSPEDALI E RSA Altre decisioni radicali, invece, dovrebbero riguardare la sanità. La Regione sta pensando a vietare le visite dei parenti dei pazienti ricoverati negli ospedali, negli ambulatori e poliambulatori e nelle Rsa. Limitazioni che dovrebbero riguardare anche le visite mediche specialistiche non urgenti mentre dovrebbero rimanere aperti gli ambulatori e i poliambulatori per le visite specialistiche riservate ai malati gravi, oncologici e affetti da disabilità. FERMO NOTTURNO Infine la Regione potrebbe optare per il fermo notturno di tutte le attività della popolazione tra le 24 e le 5. Una misura di due settimane ma che, in casi estremi, potrebbe essere prorogata anche per ulteriori settimane.
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