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Ok del governo al “super-commissario”, la sanità calabrese resta nelle mani di Roma

Il Consiglio dei ministri approva il nuovo Decreto Calabria, che proroga e rafforza la gestione straordinaria del settore, potenzialmente disposta per i prossimi tre anni. Cotticelli resta in sella…

Pubblicato il: 04/11/2020 – 19:49
Ok del governo al “super-commissario”, la sanità calabrese resta nelle mani di Roma

CATANZARO Il super-commissariamento della sanità calabrese è confermato. Al fondo di un Consiglio dei ministri non privo di fibrillazioni, il governo Conte ha approvato il “nuovo” Decreto Calabria, che si fonda su una proroga e su un ulteriore rafforzamento del ruolo del commissario ad acta – figura prevista per almeno due anni, prorogabile di altri 12 mesi – e lasciando ancora sostanzialmente “ai margini” gli organi (soprattutto politici) della Regione, completamente depotenziata al punto che la “minaccia” dei presidente facente funzioni Spirlì di nominare oggi i vertici aziendali in caso di inerzia del governo – com’era del resto prevedibile – si è rivelata del tutto innocua (e senza alcun effetto…). Dunque, stop alla “Cittadella” (e alle velleità del centrodestra, che è letteralmente esploso di rabbia) e sanità calabrese che resta nelle mani di Roma. Nel “nuovo” Decreto Calabria infatti si “enfatizza” ulteriormente la figura del commissario “ad acta” di nomina governativa: un commissario che entro un mese nomina i vertici delle aziende e può «impartire ordini e direttive» ai dirigenti regionali, un commissario, inoltre, che sarà coadiuvato da due subcommissari e da una struttura di supporto “ad hoc”. Ecco le altre misure del provvedimento.
SUB E STRUTTURA DI SUPPORTO Il commissario ad acta – si legge nel Decreto – «è affiancato da due sub commissari di qualificata e comprovata professionalità e esperienza rispettivamente in materia di gestione sanitaria e amministrativa» e poi «si avvale di una struttura amministrativa di supporto, composta da 25 unità di personale, di cui 5 unità con qualifica dirigenziale, in posizione di comando, ovvero di distacco obbligatorio, dalla Regione Calabria, da enti regionali e da enti del servizio sanitario regionali.
IL PIANO ANTI-COVID I poteri del super commissario alla Sanità sono complessivamente ampliati, come detto, visto che si occuperà «ove delegato», del Programma operativo di potenziamento delle Terapie intensive e semi-intensive, compito finora trattenuto dal commissario straordinario nazionale Domenico Arcuri e rispetto al quale in Calabria si è generato un conflitto di competenze tra commissario al Piano di rientro e Regione che ha portato a una sostanziale paralisi del progetto di rafforzamento. Il commissario ad acta si avvarrà dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) «che fornisce supporto tecnico e operativo. (…) Per la copertura dei relativi oneri nel limite massimo di euro 580.000 per l’anno 2020 e di euro 3.350.000 per l’anno 2021, si provvede utilizzando l’avanzo di amministrazione dell’Agenas, come approvato in occasione del rendiconto generale annuale». Il super commissario è chiamato a inviare «al Ministro della salute, ogni sei mesi, una relazione sullo stato di attuazione delle misure di cui al presente Capo», anche con riferimento al Piano Covid.
COTTICELLI RESTA (A TEMPO) Fino alla nomina del nuovo commissario ad acta, il ruolo sarà ricoperto dal generale Saverio Cotticelli. Il governo, però, interviene per revocare « le procedure selettive dei direttori generali in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto. I direttori generali degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria eventualmente nominati dalla Regione nei trenta giorni anteriori alla data di entrata in vigore del presente decreto cessano dalle loro funzioni dall’entrata in vigore del presente decreto».
ALTRI TRE ANNI? Il decreto chiarisce che «le disposizioni» si applicano «sino alla attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria e comunque non oltre 24 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, prorogabili di ulteriori 12 mesi con delibera del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della salute».
LE NOMINE DEI COMMISSARI Sarà il commissario ad acta a nominare, entro 30 giorni dalla propria nomina, «previa intesa con la Regione, nonché con il rettore nei casi di aziende ospedaliere universitarie», un commissario straordinario per ogni ente, o anche per più enti, del servizio sanitario regionale. «In mancanza d’intesa con la Regione entro il termine perentorio di dieci giorni – si legge nella bozza –, la nomina è effettuata con decreto del Ministro della salute, su proposta del Commissario ad acta, previa delibera del Consiglio dei ministri, a cui è invitato a partecipare il presidente della Giunta regionale con preavviso di almeno tre giorni». Il compenso per i commissari è di circa 125mila euro all’anno. Saranno chiamati ad adottare gli atti aziendali entro 60 giorni dalla nomina. Ogni quattro mesi il loro operato sarà sottoposto a controllo dal super commissario. Inoltre questi verifica la sussistenza di casi di decadenza dei direttori amministrativi e sanitari. E li sostituisce, in caso di decadenza, attingendo dagli elenchi regionali di idonei.
180 MILIONI PER RIDURRE I TEMPI DI PAGAMENTO Sarà creato un contributo di solidarietà «in relazione alla grave situazione economico-finanziaria e sanitaria determinatasi nella regione Calabria, al fine di ricondurre la gestione nell’ambito dell’ordinata programmazione sanitaria e finanziaria e ricondurre i tempi di pagamento al rispetto della normativa dell’Unione europea». Per «ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023» il governo autorizza «la spesa fino a un massimo di 60 milioni di euro in favore della regione, subordinatamente alla sottoscrizione dello specifico Accordo tra lo Stato e le regioni concernente l’intervento straordinario per l’emergenza economico-finanziaria del servizio sanitario della regione Calabria e per il riassetto della gestione del servizio sanitario regionale». (cant.a.)

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