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I Cinquestelle chiedono la revoca di Zuccatelli: «Basta brutte figure»
I M5s Granato, Auddino, Abate, Scutellà, Barbuto, Sapia, Melicchio, Corrado, Ferrara, Marasco, Giorno, Anselmo, Santoro, Gioè chiedono già la testa del neo commissario della Sanità. D’Ippolito invita…
Pubblicato il: 09/11/2020 – 11:14
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LAMEZIA TERME «Dopo un sofferto confronto istituzionale durato un’intera giornata, a seguito della bufera che ha travolto il generale Saverio Cotticelli, non possiamo che prendere le distanze dalla nomina di Giuseppe Zuccatelli come commissario straordinario della sanità calabrese che ha creato grande imbarazzo tra noi portavoce del Movimento 5 Stelle». E’ quanto si legge in una nota che porta la firma dell’europarlamentare, dei parlamentari e dei consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle: Granato, Auddino, Abate, Scutellà, Barbuto, Sapia, Melicchio, Corrado, Ferrara, Marasco, Giorno, Anselmo, Santoro, Gioè.
«A seguito dell’uscita del video che lo riprende mentre esprime colorite teorie empiriche quasi negazioniste sulle modalità di contagio del virus CoVid 19, a una settimana dalla proclamazione della Calabria “zona rossa”, la nomina frettolosa di Zuccatelli si è rivelata inopportuna, un’inaccettabile beffa per i cittadini, costretti a restrizioni sulle attività produttive, sulla frequenza scolastica in presenza, non per il numero dei contagi, ma per una gestione sanitaria inadeguata a cui oggi la politica è chiamata a porre rimedio – si legge ancora nella nota -. Dopo le dimissioni del generale Cotticelli, non possiamo permetterci un’altra figura inadeguata a sovrintendere alla sanità calabrese. Ci auguriamo che Ministro Speranza e il Presidente Conte accolgano la nostra proposta di revoca della nomina di Zuccatelli con effetto immediato o tutt’al più il suo mancato rinnovo con l’entrata in vigore del nuovo decreto Calabria, che avverrà a giorni. Dovremo avere la certezza che la Calabria sia messa questa volta in buone mani. Siamo sicuri che il nuovo decreto potrebbe essere salvifico per la sanità calabrese solo se la sua attuazione sarà affidata alle persone giuste», concludono i portavoce del M5S.
FERRARA: «SANITÀ TORBIDA» «Quando l’impreparazione e l’inadeguatezza – scrive l’europarlamentare M5s Laura Ferrara su facebook – è tale da non consentire di conoscere le proprie competenze in merito al ruolo che si sta svolgendo ed è dinanzi alle telecamere che si apprende di essere tenuti alla redazione del programma operativo per il Covid-19 in Calabria, non possono esserci giustificazioni di sorta. E la pezza è peggio del buco se, nell’intervista che ieri sera doveva essere chiarificatrice, non si riescono a dare risposte su quanti siano i posti di terapia intensiva in Calabria o sul perché si disconoscesse che il piano della rete ospedaliera Covid fosse stato già redatto e, soprattutto, sul perché molte cose non siano state denunciate prima, piuttosto che gridare al complotto (e al malore su cui indagare) oggi». «Abbiamo tutti – prosegue – piena consapevolezza di quanto sia torbida la gestione della sanità in Calabria, degli interessi economici e politici perseguiti sulla pelle delle persone, e dei sacrifici dei nostri medici e operatori sanitari per curare e salvare centinaia e migliaia di vite in condizioni sempre più precarie. Una situazione talmente intricata, da rendere spesso difficile comprendere quando cominci l’incompetenza e dove inizino eventuali trame ordite da “menti raffinatissime”. Se si era deciso due anni fa di affidare il commissariamento sanitario della Regione Calabria ad un Generale dei Carabinieri era proprio per dare un segnale ed una garanzia di legalità, di affidabilità oltre che di competenza.
E se nel corso della gestione dovessero essere sorte questioni di rilievo giudiziario, dovrà essere compito della magistratura fare chiarezza».
«Alla luce delle recenti interviste, che hanno creato evidentemente forte imbarazzo e sconcerto tra tutti noi, cittadini e parlamentari calabresi, la risolutezza con cui il presidente Conte ha annunciato l’immediata sostituzione di Cotticelli era un atto dovuto. Ma era altrettanto doveroso – sottolinea la pentastellata – dare un segnale forte di discontinuità, che non può ravvisarsi nella nomina di Giuseppe Zuccatelli quale commissario straordinario della sanità calabrese. Ciò non solo per le teorie che rasentano il negazionismo ed espresse con colorito vigore, ma anche per questioni passate relative al caso non chiarito dei tamponi scomparsi e non processati, o per le concessioni Asp con proprietari di cliniche private. «È per tale ragione – conclude Laura Ferrara – che prendo le distanze da tale nomina, chiedendo possa essere prontamente riveduta in concomitanza con l’approvazione del prossimo ed imminente Decreto Calabria bis».
BALDINO: «LA CALABRIA MERITA DI PIÙ» «Lo ha detto anche il Presidente Conte, la Calabria merita di più. E’ necessario dare una risposta forte e urgente alla situazione sanitaria calabrese. Capisco che la scelta di indicare Zuccatelli derivi dal fatto che i tempi tecnici per la sostituzione di un commissario siano lunghi e la via più breve fosse quella di indicare una figura già presente nell’organigramma dirigenziale nella sanità calabrese. Però dobbiamo guardare avanti e individuare una figura di garanzia, una figura di alto profilo non legata alle solite logiche di partito, che rompa col passato, che non abbia avuto incarichi politici e che riesca a gestire la situazione complessa di cui si parla possibilmente senza false partenze». Lo scrive su Fb la deputata M5S e capogruppo in commissione Affari costituzionali della Camera Vittoria Baldino. «Il problema non è soltanto Zuccatelli, bisogna rinnovare tutta la struttura commissariale e soprattutto sarà necessario monitorare affinché si lavori e si lavori bene. Ho sempre difeso il governo che sta gestendo una situazione delicatissima con grande dedizione, ma in Calabria non si può sbagliare, non si può sbagliare più!», conclude.
FORCINITI: «HA GIÀ AMMINISTRATO SENZA RISULTATI» «Al di là dell’imbarazzante video, che lo riprende mentre espone improbabili teorie negazioniste con fare sguaiato, che pure ha una sua valenza da non sottovalutare, la nomina di Giuseppe Zuccatelli non può soddisfare i cittadini calabresi perché rappresenta una scelta di assoluta continuità con il passato. Nel metodo, perché perpetua la logica dei dirigenti con la tessera di partito in tasca, e nel merito, perché Zuccatelli ha già amministrato aziende sanitarie in Calabria, e fa parte a pieno titolo di quella classe dirigente che certamente non ha portato i risultati sperati alla nostra terra». Così il deputato del M5s, Francesco Forciniti.
«Pur comprendendo – prosegue Forciniti – le motivazioni che hanno mosso il governo nel ricercare una figura che avesse già un minimo di esperienza pregressa, ritengo che la Calabria abbia bisogno di altro. Lo Stato centrale ha un debito verso la Calabria dopo decenni di esperienze commissariali poco efficaci, e questa volta non ci si può permettere di sbagliare, a maggior ragione se si considera che il nuovo decreto Calabria conferisce alla futura struttura commissariale importanti strumenti e ingenti risorse».
«Auspico quindi – sostiene ancora il parlamentare – che il governo torni sui suoi passi, ritirando la nomina di Zuccatelli e avviando un percorso condiviso volto a individuare altri profili. Lo abbiamo già richiesto con forza nelle sedi opportune, e continueremo a farlo fin quando non sarà resa giustizia alla nostra regione. La Calabria merita di più».
D’IPPOLITO: «COME COMMISSARIO HA TENUTO TESTA AL RETTORE» «La nomina di Giuseppe Zuccatelli quale commissario alla sanità calabrese deriva da una scelta del ministro della Salute Roberto Speranza, che personalmente non condivido per il metodo seguito e perché abbiamo sempre predicato rinnovamento e ricambio generazionale». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che precisa: «Ciononostante, al netto dell’improvvida tesi di Zuccatelli sull’inutilità delle mascherine, risalente allo scorso 27 maggio e da ultimo ritrattata, va anche evidenziato che da commissario del policlinico universitario di Catanzaro egli ha saputo fronteggiare il rettore dell’ateneo, struttura che sulla sanità calabrese continua a fare la parte del leone pur non garantendo, a fronte di un corrispettivo regionale da anni superiore di molti milioni a quanto consentito dalle norme vigenti, l’attivazione del Pronto soccorso, l’emergenza-urgenza, l’accreditamento delle scuole di specializzazione e la lotta efficace al Covid, in virtù di incrostazioni di potere che peraltro coinvolgono alcuni degli ex e degli attuali dirigenti regionali, già protagonisti di sforamenti di bilancio e del fallimento della fondazione Campanella per le cure oncologiche». «Credo allora – sottolinea il parlamentare del Movimento 5 Stelle – che, anche a seguito della vicenda delle dimissioni del generale Saverio Cotticelli, si debba lavorare insieme, senza polemiche, senza divisioni e con piena coscienza politica per individuare figure coraggiose cui affidare la guida dell’intera struttura commissariale, consapevoli che un nuovo corso debba e possa iniziare dalla risoluzione dei problemi del policlinico universitario, già messi in evidenza dalla relazione del 2008 della commissione ministeriale d’inchiesta Serra-Riccio. Confido – conclude D’Ippolito – in un’attenta e serena valutazione, da parte dell’intero governo, di questa necessità, perché le questioni da risolvere sono molto più gravi e profonde di quelle che appaiono in tv e sui social, e pertanto non possiamo sbagliare sul futuro della sanità calabrese».
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