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Covid ed emergenza sanità, a Lamezia un nuovo tentativo di protesta – VIDEO

Scarsa partecipazione al sit-in organizzato davanti all’ospedale “Giovanni Paolo II” per manifestare contro la “zona rossa” e la gestione della sanità calabrese. «Servono persone che conoscono bene…

Pubblicato il: 11/11/2020 – 12:34
Covid ed emergenza sanità, a Lamezia un nuovo tentativo di protesta – VIDEO

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
Un terzo tentativo di protesta che, a Lamezia Terme, ha assunto i contorni dell’ennesima occasione mancata, e che stride con i buoni propositi della vigilia. È chiaro, dunque, che se la città vuole davvero far sentire la propria voce, è necessario quantomeno “rivedere” la strategia di comunicazione e cercare di coinvolgere di più, e meglio, una cittadinanza che, per ragioni diverse, preferisce non prendere parte ad alcuna iniziativa.
Lontana anni luce da quanto accaduto nei giorni scorsi a Catanzaro e Cosenza, la manifestazione organizzata questa mattina nella città della Piana ha visto, infatti, la partecipazione di poche decine di persone, ristoratori e imprenditori preoccupati per la tenuta economica delle loro attività commerciali dopo l’inserimento della Calabria nella “zona rossa”. Numeri evidentemente troppo esigui per sperare realmente di far arrivare la propria voce chissà dove e chissà a chi, eppure qualcuno in città non demorde, con la consapevolezza che almeno le norme anti-covid sono state facilmente rispettate.

LA CRISI SANITARIA Ironia a parte, c’è almeno da considerare la scelta, non casuale, della location per il sit-in, l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia. La gestione commissariale della sanità calabrese è la prima causa, individuata dai manifestanti, che ha fatto sprofondare la Calabria nella “zona rossa” in piena emergenza coronavirus che, a differenza della prima ondata primaverile, sta colpendo più duramente proprio la nostra regione, con il rischio concreto di mettere in ginocchio i presidi ospedalieri calabresi già ridotti ai minimi termini. E la nomina di Zuccatelli, ieri silenzioso all’arrivo in Calabria, non ha fatto altro che aumentare l’esasperazione.
LA PROTESTA . «Chiediamo che il nuovo commissario faccia le valige e se ne ritorni da dove è arrivato – dice ai microfoni de L’altro Corriere Tv uno dei manifestanti –  e noi, come rappresentanti di tante categorie, chiediamo e speriamo che la Calabria esca presto dalla “zona rossa” perché crediamo ci siano tutti i presupposti. Speriamo che i cittadini lametini ci aiutino perché la nostra è una battaglia di tutti».
Poi il punto sui posti letti. L’ordinanza 85 firmata dal presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha individuato 244 posti letto riconvertiti da degenza standard e ricoveri per pazienti affetti da Covid-19, escludendo proprio l’ospedale di Lamezia. «La sanità calabrese – spiega un altro manifestante – non ha bisogno di commissariamento perché in 10 anni non è stato raggiunto alcun obiettivo. Bisogna affidare la nostra sanità a persone competenti, professionisti, manager, gente che conosce bene i problemi della Calabria e del nostro territorio, una regione incapace di combattere una eventuale crisi». (redazione@corrierecal.it)

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