«Non è peregrino immaginare che Zuccatelli possa decidere di fare un passo indietro e che si individui un’altra figura di alto profilo. Valuto le persone dai risultati del loro lavoro, ma il suo è apparso come un profilo divisivo e quelle ripetute sortite sulle mascherine possono avere gravi ripercussioni in un momento in cui i messaggi da dare ai cittadini sui comportamenti corretti da assumere devono invece essere chiari». Così il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri in una intervista a La Stampa dove, tra le altre cose, annuncia un «Natale in emergenza». Gino Strada potrebbe sostituire Zuccatelli? «Ha fatto cose straordinarie nella sua vita. Forse un suo supporto, anche esterno, potrebbe essere utile nella gestione dell’emergenza».
Sileri si dice «fiducioso che i numeri si stiano stabilizzando, diverse evidenze lo dimostrano» ma di fronte alle voci di virologi e politici che si rincorrono tra previsioni confuse, a volte contrastanti, sull’andamento dei contagi, invoca cautela: «Aspetterei qualche giorno per dire che il picco della seconda ondata è stato toccato». Sulla possibilità di un lockdown nazionale, Sileri afferma che «se i dati ci costringessero a rendere tutte le regioni rosse, di fatto si arriverebbe a un lockdown nazionale. Ma se si optasse per questa soluzione solo per silenziare i mugugni degli scontenti, sarebbe una sconfitta per tutti». Sulle polemiche del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca che ha accusato il governo di Sciacallaggio, il viceministro racconta che «sono stato al Cardarelli pochi giorni fa e ho trovato una situazione difficile. C’è una condizione di oggettivo stress del sistema sanitario campano. Questa percezione, molto chiara, è confermata dai dati. Per questo è stato aumentato il livello di allerta».
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