ROMA «Si vergogni come uomo e come politico di ciò che ha avuto il coraggio di dire. E si dimetta per favore, e questo lo scrivo da italiana e calabrese, dall’importante ruolo politico che ricopre non per quello che ha detto su Jole ma perché lei è assolutamente inadeguato a ricoprire il ruolo che fu, tra gli altri, del Presidente Luciano Violante, ottimo amico di mia sorella della quale aveva grande stima». Affida ad un post su Facebook la dura replica al senatore del M5S, Nicola Morra, Roberta Santelli, sorella di Jole, dopo le dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare antimafia rilasciate ieri a “Radio Capital”. Dichiarazioni che lo stesso senatore ha cercato di smorzare, ma senza particolare successo, anzi. Nel pomeriggio, infatti, i Cinquestelle hanno di fatto “scaricato” il senatore, dissociandosi dalle sue esternazioni. «C’è un abisso tra lei e mia sorella – scrive ancora Roberta Santelli – e Jole era una persona educata, sensibile, con grande esperienza ma soprattutto preparata. Riusciva ad avere ottimi rapporti personali con tutti anche con i suoi colleghi con cui lavorava, certo da posizioni politiche diverse, ma sempre per il bene della Calabria e dei calabresi». Qualche ora prima, anche l’altra sorella di Jole, Paola Santelli, aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook un commento alle parole di Morra: «Di fronte alla malvagità e alla cattiveria mi ritraggo non per viltà ma perché mi ripugna rispondere a dovere a persone di così bassa levatura morale e con una totale mancanza di rispetto e sensibilità verso il prossimo e verso l’istituzione che rappresentano». «Ma una cosa mi preme dirla – scrive infine Paola Santelli – Jole era una donna libera da ogni tipo di condizionamento e il suo impegno era finalizzato esclusivamente al bene comune e sono certa sarebbe inorridita dinnanzi a tali becere affermazioni».
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