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Ospedale di Cariati, l'Asp fissa un sopralluogo per valutare la riattivazione

Da giorni i movimenti e le associazioni del territorio hanno occupato la struttura per chiedere la riapertura «oltre il periodo di emergenza». Ottenuto il primo traguardo. «Vogliamo che la Regione ga…

Pubblicato il: 20/11/2020 – 14:22
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Ospedale di Cariati, l'Asp fissa un sopralluogo per valutare la riattivazione
CARIATI Dopo diversi giorni dall’occupazione dell’ex ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, arrivano i primi risultati, come si legge sui profili delle diverse associazioni e movimenti che stanno partecipando alla protesta: «Abbiamo appena appreso che domani l’Asp di Cosenza effettuerà il primo sopralluogo per attivare i posti letto per pazienti Covid», scrive il movimento “Le lampare basso jonio cosentino”. «Se questo sta avvenendo è anche grazie all’occupazione simbolica che ha acceso i riflettori sulla disponibilità di spazi, rimasti per anni inutilizzati a causa del Piano di Rientro. Noi da qui non ci muoviamo e vigileremo sulla situazione per il bene della cittadinanza. La lotta paga, ma stiamo con i piedi per terra e chiediamo a tutti di partecipare. Dal Pollino allo Stretto aprite gli ospedali e garantite la salute di tutte e di tutti». La struttura è stata chiusa nel 2010 in relazione al piano di rientro approvato dall’allora giunta Scopelliti. Negli anni i servizi, anche quelli essenziali, sono andati diminuendo a discapito della possibilità di accesso alle cure non soltanto della popolazione di Cariati dalle migliaia di cittadini che abitano i diversi paesi smistati tra la zona del basso jonio cosentino e del presilano. Proprio per questo, il movimento, come anche il comitato “Uniti nella speranza” avevano cercato di accendere i riflettori sulla struttura già durante la prima ondata, ottenendo soltanto la chiusura dell’allora commissario (anche) dell’Asp cosentino, Giuseppe Zuccatelli. Oggi, a fronte anche dell’imminente istallazione degli ospedali da campo, comunque in zone distanti dal presidio cariatese, si leva a gran voce la protesta per il mancato utilizzo della struttura. «Oggi per la prima volta qualcosa si è mosso, – dicono alcuni tra i partecipanti all’occupazione – ma non abbiamo ancora ottenuto nulla. Noi affiancheremo l’Asp in questo sopralluogo perché siamo sicuri che il Vittorio Cosentino sia pronto per diventare centro Covid. Siamo qui e continueremo ad esserci finché la struttura non diventerà ospedale a tutti gli effetti». E infatti, a monte la richiesta di una riattivazione della struttura oltre l’emergenza, affinché possa tornare ad essere un ospedale pubblico a tutti gli effetti. «Sono stati dismessi anche i servizi basilari oltre che quelli di degenza. Segnaliamo solo l’inefficienza per mancanza di personale e strumentazione della Cardiologia, la chiusura laboratorio di analisi declassato a punto prelievi, la chiusura di Radiologia. Aspetto gravissimo – dicono – è l’interruzione da circa due anni di screening mammografici che potrebbero portare ad un’esplosione di casi di tumore alla mammella in questa zona. Chiediamo che la Regione guardi alla salute dei cittadini senza fermarsi a concedere convenzioni alle strutture private». (f.d.)
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