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#mangiaebeviCalabria, solidarietà e prodotti locali per far ripartire l'economia

Parte la campagna dell’assessorato all’Agricoltura per sostenere i produttori locali messi a dura prova dall’emergenza Covid. Spot in onda su un pool di tv calabresi per 40 giorni

Pubblicato il: 19/12/2020 – 13:48
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#mangiaebeviCalabria, solidarietà e prodotti locali per far ripartire l'economia
LAMEZIA TERME Negli ultimi decenni il mantra della globalizzazione l’ha fatta da padrone, il nuovo verbo dei mercati ha sostituito spesso ogni concetto di identità, di comunità locale. Tutto, sospinto dalla moneta come fine ultimo, non doveva avere confini. Lo avevano prefigurato, in nuce ma con ben altra prospettiva i padri fondatori della Comunità Economica Europea, che immaginavano un’area nella quale mezzi, persone, servizi, capitali ed ovviamente merci potessero liberamente girare. Questo percorso, poi sublimato dall’affermarsi della cosiddetta globalizzazione, ha generato opportunità ma anche tanti mostri: la proliferazione delle opportunità cui è corrisposto l’aumento delle diseguaglianze, l’istintiva chiusura verso chi cerca nuove opportunità ed alimenta un fenomeno migratorio che impaurisce, l’effetto di una standardizzazione di usi, costumi, abitudini e gusti. Nel mentre tutto ciò accadeva si è fatta strada l’idea che, sì, essere globali conviene ma non a costo di perdere la propria identità, che i mercati internazionali sono munifici ma non sostituiscono la prossimità, che i centri logistici e distributivi sono il crocevia della ricchezza ma che sotto casa c’è un negozio, un artigiano, un contadino che non vende solo un prodotto ma racconta una storia, quella di cui si fa parte. Il sigillo a tutto questo alternasi di considerazioni l’ha messo un piccolo organismo, un virus che ha incrinato ogni certezza e mutato prospettive, svelando debolezze che ci obbligano ad una nuova vita. Il Covid ha colpito duro, il singolo come le comunità, i popoli quanto i mercati, l’oggi quanto il domani. Il prezzo lo stanno pagando in molti, a soffrire sono le tradizionali filiere produttive ed in particolare quel settore agricolo ed agroalimentare che assieme al turismo sono, nei fatti, la vera ed unica industria regionale. L’agricoltura regionale rappresenta circa il 6% del valore aggiunto calabrese e garantisce lavoro a circa il 15% degli occupati con l’incidenza più alta tra le regioni italiane; senza considerare il ruolo di fornitore ed alimento della filiera “Horeca”, hotel, ristoranti e caffè. Come è possibile, dunque, intercettare la nuova consapevolezza sul valore delle produzioni locali ed allo stesso tempo sostenere un settore decisivo ed essenziale per il futuro della regione? Al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria in questi mesi sono molte le iniziative lanciate a favore degli agricoltori, prima con una evidente velocizzazione della spesa del Psr (che secondo la certificazione europea ha raggiunto e superato il 62%) poi con la previsione di aiuti diretti (come ad esempio i sostegni riconosciuti alle aziende zootecniche). Ed infine, in questo periodo natalizio, con il lancio di una campagna di sensibilizzazione per incentivare il consumo di prodotti calabresi e quattro dichiarati obiettivi: far ripartire dal basso l’economia; attivare e sostenere percorsi di economia solidale; rafforzare la reputazione del made in Calabria, da sempre, sinonimo di sicurezza e qualità per il consumatore; fornire un aiuto concreto alle aziende agricole ed agroalimentari duramente colpite dagli effetti economici della crisi pandemica. I claim scelti richiamano la comunità calabrese al senso di appartenenza, di unità e solidarietà: #mangiaebevicalabria #economiasolidale #uniticelafaremo. La campagna di sensibilizzazione, proposta e condivisa dall’Assessore regionale Gianluca Gallo e dal Dipartimento agricoltura, è fondata su due diversi spot video trasmessi in contemporanea su sei emittenti televisive regionali – RTC, Calabria TV, Ten, RTI, L’altro Corriere TV, Reggio TV – ed andrà avanti per 40 giorni. Il tentativo, in buona sostanza, è di narrare una Calabria che certo ha bisogno di aiuto ma che, a ben pensarci, può aiutarsi e tanto anche da sola; basta comprendere che del proprio destino occorre essere artefici.
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