COSENZA Erano finiti davanti alla sbarra del tribunale di Cosenza con l’accusa di falso ideologico. L’ipotesi sostenuta dai magistrati era che gli imputati avessero a dispone una serie di “targhe prova” (termine che poi ha dato il nome all’inchiesta) da utilizzare su autovetture che hanno circolato nell’hiterland cosentino. A finire sotto indagine furono diversi esponenti della criminalità organizzata cosentina che oggi, a distanza di tempo, vedono riconosciuti la propria innocenza perché il fatto non sussiste. Il giudice monocratico di Cosenza, ha dunque assolto il collaboratore di giustizia (ex sodale del gruppo Perna) Luca Pellicori insieme a Carmine De Rango e Romualdo Marsico, oltre che Leonardo e Antonio Abbruzzese, Ivan Vuono Pasquale Bruni, Francesco Costabile, Pasquale Iannuzzi e Maurizio Bruno. Il collegio difensivo, ha dimostrato come gli imputati avessero la titolarità delle ditte autorizzate al commercio delle auto.