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«Allarme povertà che avanza»

di Giusy Raffaele

Pubblicato il: 03/01/2021 – 15:17
«Allarme povertà che avanza»

Sono oltre 4 milioni gli italiani che hanno dovuto chiedere aiuto per mangiare a Natale e a Capodanno, un numero che risulta raddoppiato rispetto allo scorso anno a causa della pandemia. È l’allarme emerso da un’indagine sulla base dell’ultimo rapporto di attuazione sugli aiuti alimentari distribuiti con il Fondo di aiuto agli indigenti (Fead) relativo al periodo 1994-2020.
Questi dati riflettono una minima parte della reale situazione di indigenza in cui si trova un numero sempre più crescente di persone (in Calabria ad essere in difficoltà secondo i dati rilevati è il 14% della popolazione) costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto piu’ frequentemente ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia.
Secondo questa indagine, tra le categorie più fragili degli indigenti il 21% è rappresentato da bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi il 9% da anziani sopra i 65 anni e il 3% sono i senza fissa dimora secondo gli ultimi dati Fead. Nella fascia dei nuovi poveri rientrano coloro che hanno perso il lavoro (piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere), le persone impiegate nel sommerso che non hanno potuto beneficiare dei sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, e molti lavoratori a tempo determinato o con attività occasionali che, a causa delle restrizioni introdotte per contenere i contagi, non hanno potuto lavorare. Persone e famiglie che mai prima d’ora – rileva l’indagine – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Per arginare il fenomeno è cresciuta la solidarietà grazie alle ben 10.194 strutture periferiche (tra mense e centri di distribuzione) promosse da 197 enti caritativi impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute, dalla Caritas Italiana al Banco Alimentare, dalla Croce Rossa Italiana alla Comunità di Sant’Egidio.
Quasi 4 italiani su 10 (39%) hanno infatti dichiarato di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare i più bisognosi a favore in particolare dei nuovi poveri “invisibili” che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti consolidati dell’assistenza. Durante le feste sono stati oltre 5 milioni i chili di prodotti tipici Made in Italy distribuiti dagli agricoltori della Coldiretti nel 2020 per garantire un pasto di qualità ai più bisognosi grazie anche alla partecipazione volontaria dei cittadini al programma della “Spesa sospesa” e al contributo del managment dei Consorzi Agrari d’Italia e della Coldiretti che ha deciso di rinunciare ai propri compensi straordinari.

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