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Estorsione e usura a Carmine Zappia, cinque condanne e due assoluzioni
Nel mirino degli estorsori anche gli ambulanti senegalesi del mercato di Nicotera e e il Taranta Festival
Pubblicato il: 08/01/2021 – 16:20
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CATANZARO Il gup del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ha comminato cinque condanne e due assoluzioni nel processo, con rito abbreviato, nato dall’indagine “Maqlub” della Dda di Catanzaro. Il “ribaltamento” (traduzione italiana di “Maqlub”, parola che ha dato il nome all’operazione della Dda di Catanzaro) si è concretizzato il 18 luglio 2019, quando vennero arrestati gli aguzzini di una serie di imprenditori del Vibonese, tra i quali Carmine Zappia, gestore di un tabacchino nel in via Foschea a Nicotera, vittima di una fitta rete di usura ed estorsioni messa in atto dal potente clan Mancuso, aveva deciso di ribellarsi denunciando il fatto alle autorità. Zappia è parte civile nel processo insieme alla Regione Calabria e al Comune di Nicotera.
Estorsione, usura e favoreggiamento personale, furto sono i reati, aggravati dal metodo mafioso, a vario titolo contestati agli imputati. Nel mirino degli estorsori anche gli ambulanti senegalesi del mercato di Nicotera, ai quali era stata chiesta la tangente di 50 euro a bancarella, e il Taranta Festival di Nicotera, manifestazione musicale durante la quale gli indagati volevano imporre la vendita di bibite e panini.
LA SENTENZA Il gup ha condannato Alfonso Cicerone a 9 anni e 8 mesi di reclusione (nei suoi confronti il pm Antonio De Bernardo aveva chiesto 12 anni); Rocco D’Amico, 4 anni e 8 mesi (chiesti 10 anni); 8 mesi di carcere sono stati comminati per Francesco d’Aloi, Gabriele Gallone, Giovanni Iermito (per loro tre – assolti dal reato di favoreggiamento – il pm aveva chiesto 4 anni di reclusione). Assolti per non aver commesso il fatto Salvatore Comerci (chiesti 9 anni) e Salvatore Gurzì (chiesti 8 anni). Il processo prosegue con rito ordinario per altri quattro imputati.
Nel collegio difensivo gli avvocati Francesco Capria, Giuseppe Spinelli, Francesco Sabatino, Salvatore Campisi, Antonio Barilaro, Giuseppe Di Renzo. (ale. tru)
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