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«Longo metta fine all’indebita intrusione regionale nel piano vaccinale»

Fondazione TrasPArenza*

Pubblicato il: 08/01/2021 – 10:44
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«Longo metta fine all’indebita intrusione regionale nel piano vaccinale»
Appello ai naviganti. Si ripristini la legalità dismessa da una improvvida interpretazione. Non si lasci tempo al tempo o alle inutili diatribe. La posta in gioco è troppo grave per essere lasciata alle liti di quartiere. È la campagna vaccinale che dev’essere eseguita con chiarezza e tempestività senza esitazione organizzativa e pseudo obiezioni di coscienza. La questione è semplice. Il commissario governativo per la sanità in Calabria è l’organo sostitutivo dei poteri regionali in materia. È colui che deve eseguire il piano e la campagna vaccinale. L’attuale assetto che presume una residua competenza regionale in questo campo è l’esito di uno strabismo politico, che si tramuta in un abuso giuridico con ricadute pratiche. La Calabria non può permetterselo. A questo aggiungasi che per il prossimo 11 aprile, data delle elezioni del Consiglio regionale, è auspicabile il raggiungimento della soglia della c.d. immunità di gregge. È in gioco lo stesso principio democratico oltre che il diritto alla salute dei calabresi. Il Governo deve puntare la sua attenzione sulla praticabilità delle elezioni del nuovo consiglio regionale. Ciò è una ragione improcrastinabile di priorità anche nella distribuzione delle forniture vaccinali. Il Governo deve disporre che il Commissario per la sanità calabrese adegui il piano delle vaccinazioni in modo che esso abbia la deadline almeno un mese prima della data delle elezioni, tempo nel quale devono potersi svolgere liberamente i comizi elettorali. La disattenzione di politici regionali e nazionali sul punto non può sfuggire al Commissario il quale è il solo preposto a ciò. Il ruolo della Regione nella campagna di vaccinazione non solo esorbita dai poteri di questa (il commissariamento la esautora), quanto la rende in palese conflitto di potere. Una Regione, i cui organi sono preposti all’ordinaria amministrazione, che deve rinnovare le sue rappresentanze politiche, non deve avere alcun ruolo, se non di mero supporto, nella conduzione della campagna vaccinale, i cui condizionamenti, disfunzioni o orientamenti, non potrebbero che avere delle inevitabili ricadute sull’esito elettorale. Il Commissario deve mettere fine all’indebita intrusione regionale, avocare alla propria competenza la tempestiva azione vaccinale, definire un’intesa con gli ordini professionali sanitari e chiedere al Governo una linea di priorità nella tempistica della fornitura dei vaccini. Ne va della salute dei Calabresi e dell’agibilità democratica delle prossime elezioni. Il trastullo andrebbe ben oltre l’indolenza! Prof. Enrico Caterini Prof. Gianpietro Calabrò Prof. Maria D’Arienzo Prof. Giuseppe Spadafora Prof. Vincenzo Ferrari Prof. Francesco Torchia Prof. Aquila Villella Prof. Fabio Vecchi Prof. Angela Costabile Prof. Walter Nocito Prof. Anna Malomo Prof. Anna Lasso Prof. Spartaco Capogreco Prof. Claudio Di Turi Prof. Maristella Amisano Prof. Flavio Ponte Prof. Pasquale Laghi Prof. Mario Caterini Prof. Valerio Donato Prof. Alessandro Diddi Prof. Paola Barbara Helzel Prof. Giovanna Chiappetta Prof. Spartaco Pupo Prof. Sabrina Bruno Prof. Giulio Nardo Prof. Fabrizio Luciani Prof. Ivar Massabò Prof. Damiana Costanzo Prof. Alessandro Mazzitelli Prof. Renato Rolli Prof. Domenico Talia Prof. Marcello Mazzuca Prof. Claudia Fava Prof. Nicola Fiorita Prof. Roberto Bartolino *Laboratorio per gli studi giuridico-economici per la salute dell’Unical Fondazione TrasPArenza
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