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Regioni "gialle", il Cnr e il Cts: «La curva pandemica potrebbe risalire»

Secondo l’analisi è stata condotta dal matematico dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac) il declassamento «si è già dimostrato…

Pubblicato il: 31/01/2021 – 17:01
Regioni "gialle", il Cnr e il Cts: «La curva pandemica potrebbe risalire»

ROMA Ci sono «segnali di allarme» dall’andamento della curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia alla vigilia dell’ingresso nella zona gialla della maggior parte delle regioni italiane: è quanto emerge dall’analisi condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). Tra le regioni che cambieranno colore, da domattina, c’è anche la Calabria: da arancione a gialla.
È una situazione precaria e dall’equilibrio fragile, quella in cui si affronta questo passaggio, e che secondo l’esperto può evolvere a breve verso una crescita dell’epidemia a causa di più fattori di rischio, dall’apertura delle scuole alla circolazione delle nuove varianti del virus SarsCoV2.
«L’analisi della curva della percentuale dei positivi sui tamponi, sia a livello nazionale che in alcune regioni, fornisce segnali di allarme», osserva Sebastiani. Le misure relative alle regioni che erano nella fascia gialla a novembre «si sono già dimostrate a dicembre inefficaci per il contenimento dell’epidemia e l’appartenenza a questa fascia potrebbe essere interpretata come un “liberi tutti”, come i fatti di questi giorni sembrano mostrare». Se poi si considerano anche il progressivo inizio delle attività in presenza delle scuole superiori, le condizioni più vantaggiose per la circolazione del coronavirus in questo periodo dell’anno, la diffusione di varianti del virus con maggiore capacità di trasmissione, «ci sono – dice il matematico – i presupposti per un probabile aumento significativo della diffusione dell’epidemia nelle prossime settimane. A questo seguirebbe, con ritardo, l’inversione di tendenza delle curve del numero di pazienti Covid-19 in terapia intensiva e nei reparti ordinari, che al momento decrescono in modo lineare».
Successivamente, conclude l’esperto, «anche la curva dei decessi, al momento in debole diminuzione dalla media di 475 decessi al giorno negli ultimi 30 giorni, tornerebbe a salire».
MIOZZO: «EVITARE GLI ASSEMBRAMENTI, ZONA GIALLA NON SIGNIFICA NORMALITÀ A settembre scorso, aggiunge Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico «abbiamo visto la curva schizzare rapidamente verso numeri difficilmente gestibili» e «oggi quel rischio è ancora assolutamente reale», senza dimenticare «l’incognita “varianti”, di cui si sa ancora poco circa la presenza sul nostro territorio ma abbastanza sulla loro velocità di diffusione».
«Essere rientrati in area gialla – conclude il coordinatore del Cts – non significa normalità e gli assembramenti visti ieri paiono essere solo la premessa di una esasperata, benché comprensibile, necessità di ritorno alla vita di tutti i giorni che purtroppo non ci possiamo ancora permettere»

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