La solitudine e l’amarezza di Longo: «Non ho né personale né mezzi»
Il commissario formalizza in un decreto il suo malumore per il mancato rafforzamento dell’ufficio. Nel mirino delle critiche anche la giunta Spirlì

CATANZARO «Non sono ancora disponibili i mezzi necessari all’espletamento dell’incarico commissariale, né il Dipartimento regionale è dotato di personale adeguato a consentire il supporto dovuto». Lo sconforto del commissario ad acta della sanità calabrese Guido Longo: senza sub commissari al suo fianco e senza il personale necessario (e richiesto dalla legge…), Longo si lascia andare a uno sfogo senza precedenti formalizzando il suo malumore in un decreto ad hoc, dal significativo titolo “Misure di rafforzamento dell’azione commissariale di cui Decreto Calabria-Determinazioni”. E la sua determinazione è la presa d’atto – si legge nel Dca numero 26, che reca la data del 12 febbraio – della «persistenza delle condizioni inidonee riguardo al personale, agli uffici e ai mezzi necessari all’espletamento dell’incarico commissariale». È un’evidente “bacchettata” anche all’indirizzo del presidente facente funzioni della Regione, Spirlì, e alla sua Giunta, che il 13 gennaio hanno adottato una delibera che, più che, più che alleviare, avrebbe acuito le difficoltà operative del commissario.
«Grave carenza di risorse umane»
È una nuova tegola sulla sanità calabrese, questo decreto di Longo, che addirittura – riferiscono fonti della Cittadella – nelle scorse settimane avrebbe persino ipotizzato l’idea di gettare la spugna e mollare l’incarico. Nel nuovo provvedimento commissariale Longo ricorda la previsione del Decreto Calabria sull’allestimento di uno staff a supporto dell’ufficio composto da 25 unità, previsione che però al momento non sarebbe stata rispettata. Nel decreto infatti si specifica che il Dipartimento Personale ha attivato una procedura di mobilità d’ufficio che «avrebbe dovuto consentire l’individuazione, entro il mese di dicembre 2020, di un primo contingente di funzionari, nel numero di 15 unità, oltre a personale di categoria C e B nel numero complessivo di 25 unità», tuttavia – si legge ancora – «ad esito della suddetta procedura, risultano assegnate al Dipartimento soltanto numero 4 unità in più di personale, essendo successivamente intervenuta la deliberazione di Giunta regionale 2 del 13 gennaio 2021 che, di fatto, ha interrotto la procedura di mobilità d’ufficio». La delibera numero 2 è quella con la quale la Giunta regionale «ha messo “a disposizione del commissario ad acta per la realizzazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della regione Calabria, per la parte di competenza della Regione, l’articolazione amministrativa denominata Dipartimento Tutela della Salute», tuttavia – è qui l’inghippo rilevato nel Dca di Longo – «non risponde adeguatamente alle esigenze di supporto della struttura commissariale, atteso che il Dipartimento Tutela della Salute presenta tuttora una grave carenza di risorse umane».
«Condizione inidonee all’espletamento del mandato»
E così il commissario Longo evidenzia che «attualmente alcuni Settori di strategica importanza sono del tutto privi di personale, sorreggendosi esclusivamente sull’apporto lavorativo dei cosiddetti “utilizzati”, presenti nel numero di 30 unità» e che «alla luce di quanto summenzionato,alla data odierna non sono ancora disponibili i mezzi necessari all’espletamento dell’incarico commissariale» richiamati dal Decreto Calabria «né il Dipartimento regionale è dotato di personale adeguato a consentire il supporto dovuto». Non resta allora a Longo che «prendere atto della persistenza delle condizioni inidonee riguardo al personale, agli uffici e ai mezzi necessari all’espletamento dell’incarico commissariale» e «demandare al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute l’individuazione e l’acquisizione di servizi idonei a garantire il supporto necessario alle azioni del mandato commissariale… reperibili tramite Consip Spa o mercato elettronico, per un periodo minimo di 6 mesi, nelle more del verificarsi delle condizioni previste» dal Decreto Calabria. (a. cant.)