CATANZARO I calabresi sono sempre di meno e sono sempre più propensi a prendere le valigie e andarsene. Il fenomeno dell’emigrazione e dello spopolamento è ormai una triste costante della realtà economica e sociale della regione: a certificarlo è anche l’ultimo bilancio sociale dell’Inps Calabria. Il documento dell’Inps scatta la “fotografia” di una regione a forte rischio di crollo della tenuta economica e sociale, alla luce anche dell’emergenza Covid 19 ma soprattutto di fattori strutturali che stanno alimentando la desertificazione umana e sociale della Calabria. Secondo il bilancio sociale dell’Inps Calabria infatti, anche per il 2019 – l’ultimo anno preso a riferimento dall’istituto – emerge il calo demografico della nostra regione: si tratta di un dato oramai costante dal 2011, ad eccezione dell’anno 2013 in cui fu registrato un aumento della popolazione calabrese. Scorrendo le tabelle contenute nel documento dell’Inps, elaborate sulla base di dati dell’Istat, in Calabria dal 2001 al 2019 si è registrata una diminuzione della popolazione residente pari a 84,922 persone (2,009 milioni nel 2001-1,924 milioni nel 2019): e tra il 2018 (1,947 milioni) e il 2019 il saldo della popolazione residente in Calabria è negativo per oltre 22mila unità (la variazione percentuale è pari a -1,15%, la più alta negli ultimi 20 anni). L’Inps poi certifica in Calabria il calo delle nascite (-686 rispetto al 2018: il più alto di sempre): un indicatore – rimarca la sede regionale dell’istituto – «a cui bisogna prestare la massima attenzione» essendo la Calabria una regione sempre più anziana visto che i pensionati rappresentano il 57,60% della popolazione attiva (15-64 anni) e con un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) negativo pari a – 5.674 (anche questo dato è il più alto di sempre). A questo quadro allarmante si aggiunge anche il flusso migratorio verso altre regioni o verso l’estero, flusso migratorio che in Calabria – rileva l’Inps – registra tra il 2018 e il 2019 un saldo negativo di -13.628 tra nuove iscrizioni e cancellazioni dall’anagrafe dei Comuni della regione (anche questo dato è il più alto di sempre).
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