CORIGLIANO ROSSANO La città di Corigliano Rossano rischia la zona rossa. A lasciarlo intendere è il direttore sanitario dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo, con un suo post su Facebook, in cui traccia i risultati della curva pandemica nella settimana appena conclusa. Il dirigente medico, riferisce che «tra le prime emergenze da affrontare oggi a Cosenza vi è la ricerca di altri posti letto per i covid-positivi», il che lascia intendere come vi sia una recrudescenza del virus e necessità di spazi per i ricoveri.
«Sul fronte vaccini, c’è stato qualche problema di distribuzione e approvvigionamento – spiega – dovuto anche all’aumento delle vaccinazioni effettuate nell’Asp. Abbiamo chiesto un ampliamento delle forniture, ma non dipende solo dalla Regione, che distribuisce le dosi che vengono fornite dalla Protezione Civile. Per il momento la campagna vaccinale continua e non siamo più ultimi in Italia. Oggi si inizia presto, per tentare di razionalizzare la distribuzione dei vaccini, ma c’è sempre il limite delle dosi in arrivo. Speriamo aumentino, perché adesso siamo finalmente pronti».
Sul fronte jonico, i numeri sembrano inclementi. «La situazione si è complicata e, negli ultimi 7 giorni, abbiamo accumulato 237 nuovi casi, 20 dei quali ricoverati, 2 in terapia intensiva». Da lunedì scorsi si sono registrati 1 caso a Caloveto, 1 a Campana, 2 a Cariati, 6 a Cassano, 11 a Cerchiara, 182 a Corigliano-Rossano, 11 a Crosia, 1 a Longobucco, 1 a Mandatoriccio, 3 a Nocara, 7 a Rocca Imperiale, 2 a Vaccarizzo, 9 a Villapiana.
Rizzo riferisce anche l’incidenza del virus in base all’età. Ci sono 26 casi attivi fra tra 0 e 9 anni, in 37 hanno tra i 10 ed i 18 anni, 58 tra i 19 ed i 39 anni, 73 casi fra 40 ed i 59 anni, 34 hanno tra i 60 ed i 79 anni, 9 sono ultraottantenni.
«Il più giovane ricoverato ha 31 anni, il più anziano 88. Escludendo il trentunenne, tutti gli altri ricoverati sono ultracinquantenni. Statistiche a parte – aggiunge Martino Rizzo – si deve constatare che il 50% dei positivi (120) ha meno di 40 anni e 63 sono minorenni. Questa è una novità, sono molto più colpiti rispetto a prima i giovani (modalità di comportamento che favorisce il contagio o variante inglese?). Certo è che l’infettività, cioè la capacità del virus di infettare e trasmettersi, sembra aumentata, e anche parecchio. E se aumentano gli infettati, aumentano anche i ricoverati. Con sofferenza per le strutture ospedaliere».
Rizzo conclude con le solite raccomandazioni e l’ipotesi che a Corigliano Rossano sia istituita la zona Rossa: «Distanza, mascherine, lavaggio delle mani, perché i rischi sono quelli di beccarsi il virus. Altri rischi? Corigliano-Rossano zona rossa».
In base ai calcoli, mancherebbe davvero poco perché nella terza città della Calabria per popolazione, siano adottati i protocolli più ristretti di contenimento. (l.latella@corrierecal.it)
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