TREBISACCE «Una luce che brilla con intensità alla fine di un lungo tunnel, che percorriamo da anni senza mai perdere la speranza e la voglia di combattere perché nell’Alto Ionio e nella Sibaritide torni ad affermarsi il Diritto alla Salute». Sono queste le parole con cui il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, ha accolto la deliberazione n.1 di Andrea Urbani, direttore della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute e delegato dal Capo di Gabinetto all’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che ordina la riapertura dell’ospedale Chidichimo di Trebisacce.
Il commissario Urbani ha disposto nei confronti della Regione Calabria, il vincolo e l’impegno delle somme necessarie per l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n. 87/2020, per un cifra pari a 2.936.448,26 di cui 2.357.040,22 euro per far fronte ai lavori di adeguamento del blocco operatorio del presidio ospedaliero di Trebisacce; 90mila euro per far fronte alla verifica di vulnerabilità sismica presso l’intera struttura costituente il presidio ospedaliero di Trebisacce; 489.408,04 euro che rappresenta il 20% della somma totale, per far fronte ad eventuali imprevisti nell’esecuzione del mandato commissariale e per corrispondere quanto liquidato a titolo di spese giudiziali in favore del Comune di Trebisacce nei provvedimenti giurisdizionali.
Tutto ciò in attesa che venga quantificato con precisione l’ammontare dei costi occorrenti a dare integrale esecuzione alla sentenza del Consiglio di Stato.
Il commissario ad Acta Urbani – fanno sapere dall’amministrazione comunale di Trebisacce – si è inoltre riservato di comunicare con successivo provvedimento l’importo necessario per fare in modo che il presidio ospedaliero di Trebisacce acquisisca tutti i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi richiesti dalla vigente normativa nazionale e regionale per il conseguimento dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale come le opere per l’adeguamento statico-funzionale architettonico; l’impiantistico e antincendio, gli impianti tecnologici della struttura con riferimento a cabine elettriche, gli impianti elettrici, sistemi e impianti speciali, idrico, sanitari e fognari; gli impianti antincendio e impianti gas medicali, l’acquisizione delle risorse umane e materiali per riattivare il presidio ospedaliero di Trebisacce, con priorità per quelle destinate a fronteggiare gli interventi sanitari di primo soccorso ed emergenza.
Tutte queste disposizioni, come indicato nella deliberazione, trovano copertura, in deroga alle procedure previste, a valere sulle risorse a qualunque titolo assegnate alla regione Calabria e rientranti nel perimetro sanitario di cui all’art.20 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 e ss., incluse le risorse assegnate alla Regione Calabria per il programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico, di cui all’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n.67.
È stato inoltre disposto che la Regione Calabria assuma specifici stanziamenti e impegni sul capitolo di spesa appositamente istituito, la cui denominazione deve prevedere la destinazione in favore della ASP di Cosenza, in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n.87/2020 e che tali somme vengano trasferite ed erogate all’Asp di Cosenza con vincolo di destinazione ed indisponibilità, per la riattivazione del presidio ospedaliero di Trebisacce.
Urbani ha inoltre evidenziato l’obbligo, in capo ai soggetti istituzionali destinatari del provvedimento (Commissario e subcommissario ad acta per l’attuazione dei piano di rientro dai disavanzi sanitari per la Regione Calabria, Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria, Dirigente Generale del Dipartimento Economia e Finanze della Regione Calabria, Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza) di informarlo tempestivamente circa le attività intraprese in esecuzione del provvedimento (la prima volta entro dieci giorni dalla notificazione del provvedimento stesso), facendo presente che, in assenza di formale riscontro, lui stesso provvederà direttamente all’allocazione della somma nel bilancio regionale, nonché all’espletamento delle successive fasi di impegno, liquidazione, ordinazione e pagamento della spesa. Il commissario Urbani ha anche comunicato di aver già interessato Invitalia per la procedura d’appalto delle sale operatorie e opere anti-sismiche.
Infine il comune di Trebiacce fa sapere che è stata formalizzata ex novo richiesta – inoltrata all’Asp che la girerà al commissario ad acta Longo – di configurazione dell’ospedale, con riferimento all’individuazione delle divisioni, servizi e unità operative.
«Finalmente lo Stato si ricorda di essere uno Stato di Diritto – ha dichiarato il sindaco Mundo – in cui le sentenze devono essere rispettate, in cui il Diritto alla salute non può e non deve essere accantonato o dimenticato. Il duro lavoro che abbiamo portato avanti nel corso degli anni sta finalmente facendo germogliare i propri frutti. Nel Commissario Urbani abbiamo trovato un valido interlocutore, risoluto nel portare avanti l’incarico che ricopre. Questa risolutezza si unisce alla nostra resilienza, alla nostra capacità di non demordere mai anche quando tutto c’era avverso, e alla nostra chiara, precisa e determinata volontà di non indietreggiare di un centimetro. L’ospedale Chidichimo di Trebisacce deve essere riaperto, perché un presidio sanitario di tale importanza, per tutto il territorio rappresenta la differenza tra la vita e la morte, tra un’esistenza serena e il terrore di non poter avere cure e servizi legati alla sanità. Riusciremo in questa impresa e scriveremo una pagina importante nella storia della nostra terra, uniti, con un solo obiettivo: restituire all’Alto Ionio e alla Sibaritide il suo presidio ospedaliero».
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