Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:47
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il commento

«Anche la Calabria ha diritto di avere un sistema sanitario adeguato»

Caro direttore, a fronte dell’ultima ed ennesima stretta sulle nostre vite, il paragone e la riflessione su come siamo stati in grado di affrontare la pandemia, e su cosa sia cambiato in anno, è dove…

Pubblicato il: 17/03/2021 – 12:10
di Enrico De Caro
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Anche la Calabria ha diritto di avere un sistema sanitario adeguato»

Caro direttore, a fronte dell’ultima ed ennesima stretta sulle nostre vite, il paragone e la riflessione su come siamo stati in grado di affrontare la pandemia, e su cosa sia cambiato in anno, è doveroso e sorge spontaneo. E lo sguardo non può che essere rivolto prima di tutto verso casa nostra. In questo tempo siamo stati gli attori protagonisti nelle trasmissioni televisive di denuncia, l’esempio perfetto di un contesto d’inefficienza, impreparazione e disinteresse, che lasciava tirare un sospiro di sollievo ai telespettatori residenti in altre regioni. Mi chiedo allora se dopo le batoste mediatiche nazionali qualcosa sia cambiato. Se vi sia stato quello scatto d’orgoglio e di fierezza, che produce una risposta decisa, valorosa e tenace, come è d’altronde nel carattere del popolo calabrese. Se la sovraesposizione abbia suscitato, oltre ai proclami, una stagione concreta d’intervento. Mi ritrovo a constatare il dominio dell’immobilismo. Il nostro sistema sanitario non ha ricevuto quel piano di sostegno immediato di cui necessitava per fronteggiare l’emergenza. Abbiamo solo assistito ad un danzante cambio di targhette sulla porta di commissari scelti dal governo. Un valzer di sconosciuti, molti dei quali forse non avevano mai nemmeno messo piede in Calabria prima della loro nomina e dunque ignari del contesto in cui si sarebbero trovati ad operare e delle difficoltà che avrebbero incontrato. Scelti più semplicemente per essere comodamente additati all’occorrenza quali capri espiatori. Mi chiedo come sia possibile non avere ancora un piano Covid, ed ancor più grave, un piano vaccinale regionale. I nostri malati ed anziani meritano di sapere quando potranno tornare ad abbracciare i loro cari senza la paura negli occhi, e quando alle loro preoccupazioni originarie non debbano aggiungersi quelle legate alla maggiore condizione di fragilità in caso di un eventuale contagio. La complessiva carenza organizzativa del sistema sanitario ha degli inevitabili e gravi riflessi che vanno oltre il Covid. Sembra banale dirlo, ma le altre patologie non si sono autosospese in attesa della fine della pandemia. Ci si continua ad ammalare e morire d’altro, e l’impreparazione verso il virus non può rinviare a data da destinarsi visite di controllo o i trattamenti medici, come spesso sta accadendo. Non dovrà essere troppo tardi. Ci ritroviamo così in balia degli eventi, affidati alla nostra capacità d’improvvisazione, quando in realtà avremmo risorse e competenze per una programmazione efficace. Le eccellenze nella nostra terra esistono, hanno solo bisogno di essere coinvolte. Per far ciò bisognerebbe abbandonare la logica accentratrice e scegliere di delegare. Una nota positiva in tal senso viene dagli amministratori locali, i quali quando chiamati in causa come in occasione dell’organizzazione e gestione della campagna vaccinale, hanno dimostrato abilità e tempismo. Meritano la nostra fiducia. Una questione che ritengo inoltre importante e sulla quale vorrei richiamare l’attenzione, attiene al metodo di conteggio dei tamponi effettuati dagli istituti privati e trasmessi al sistema sanitario regionale. Un’informazione corretta e completa sul numero complessivo dei cittadini che si sono sottoposti al test è di fondamentale importanza per il funzionamento del sistema. Accade invece che i laboratori privati siano tenuti a comunicare quotidianamente solo i numeri dei pazienti positivi, escludendo dunque la platea (migliaia) dei soggetti risultati negativi. S’intuisce bene come la distorsione informativa abbia dei riflessi determinanti nelle scelte effettuate dal governo, in un meccanismo nazionale che dispone della libertà delle persone e dell’esercizio delle rispettive attività commerciali sulla base di indici strettamente numerici. A questo sordido grido di aiuto la rappresentanza politica nazionale ha il dovere di rispondere. E’ il momento che gli eletti in Calabria (addirittura ben 32 onorevoli di cui 31 facenti parte dell’attuale compagine governativa di maggioranza), colgano l’occasione di rivendicare senza tentennamenti, che anche la nostra regione ha diritto di avere un sistema sanitario adeguato.

Argomenti
Categorie collegate

x

x