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Crotone, impianti idrici danneggiati: a rischio le coltivazioni in zona Carpentieri

La Regione non ha fondi e si è rivolta alla Protezione civile chiedendo di impegnare 110mila euro per effettuare l’intervento

Pubblicato il: 30/04/2021 – 10:53
di Gaetano Megna
Crotone, impianti idrici danneggiati: a rischio le coltivazioni in zona Carpentieri

CROTONE L’acqua ci sarebbe, ma agli operatori agricoli della zona di Carpentieri di Crotone non può essere erogata a causa dei danni che gli impianti gestiti dal Consorzio di bonifica (ex Arrsa) hanno subito in seguito alle copiose piogge che si sono si sono abbattute nel Crotonese il 21 e 22 novembre 2020. Interessati all’acqua della vasca di Carpentieri sono un gruppo di operatori-imprenditori che coltivano circa 700 ettari di terreno. Senza un intervento immediato si mette a rischio la coltivazione dei pomodori e degli altri ortaggi di qualità, che ogni anno raggiungono i mercati locali e quelli nazionali. Il presidente del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese, Roberto Torichia, il 21 dicembre scorso ha sollevato il problema al Dipartimento regionale. Nella lettera inviata alla Regione, Torchia sottolinea che “a seguito di ricognizione degli impianti di proprietà della Regione Calabria”, gestiti dallo scrivente, i tecnici consortili hanno riscontrato che le intense precipitazioni hanno originato, il località Carpentieri-Crotone – dove è ubicata la vasca di carico dell’impianto irriguo, un movimento franoso che ha determinato la rottura ed il disallineamento della condotta di alimentazione necessaria per irrigare i terreni sottesi alla suddetta vasca”. I danni subiti rendono la vasca inutilizzabile e, quindi, gli imprenditori agricoli della zona non potranno avere acqua senza un intervento di ripristino della condotta. Ci voglio soldi e il bilancio del Consorzio di bonifica “piange”. Ecco perché Torchia chiede i fondi alla Regione. Dal canto suo la Regione nicchia e ci mette più di tre mesi per rispondere alle sollecitazioni di Torchia, come evidenzia Salvatore Russelli operatore agricolo e noto produttore di pomodori e altri ortaggi. Secondo Ruselli se non ci fosse stato l’interessamento dei produttori della zona la sollecitazione di Torchia rischiava di non essere presa nemmeno in considerazione. La regione ha risposto alle sollecitazioni di Torchia il 26 marzo scorso. Nella risposta, inviata anche alla Protezione civile, i vertici della Regione scrivono che “è doveroso rilevare che tali interventi risultano quanto mai urgenti” in considerazione del fatto che la mancata erogazione dell’acqua mette a rischio “l’imminente campagna irrigua”. “Pertanto – conclude la Regione – attesa l’urgenza di disporre in tempi rapidi il ripristino della funzionalità della condotta irrigua e stante la assoluta carenza di fondi di bilancio, si chiede a codesto Dipartimento (Protezione civile, ndr) l’opportunità di destinare la somma di 110.000 euro per la realizzazione dei suddetti interventi”. Nemmeno la Regione ha fondi e, quindi, si rivolge alla Protezione civile chiedendo di impegnare 110.000 euro per effettuare l’intervento. «Tra una cosa e l’altra è passato un altro mese – evidenzia Russelli – e nonostante la stessa Regione riconosca l’urgenza noi siamo senza acqua e la campagna dei pomodori è iniziata». Russelli conclude amareggiato: «Gli enti preposti se la palleggiano scrivendo lettere mentre gli operatori agricoli non sanno più a che santo rivolgersi».

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