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«La storia di Maria Chindamo è quella delle donne calabresi che costruiscono percorsi di libertà»

Il Centro Women’s Studies dell’Unical, in occasione del sit-in del 6 maggio, rilancia le proposte operative per gli orfani di crimine domestico e femminicidio

Pubblicato il: 05/05/2021 – 9:26
«La storia di Maria Chindamo è quella delle donne calabresi che costruiscono percorsi di libertà»

RENDE «Donna libera e determinata, Maria Chindamo ha con perseveranza portato avanti scelte e progetti in un contesto, territoriale e culturale, impregnato da mentalità patriarcale e costruito su concetti caratterizzanti un certo tipo di mentalità, come l’onore». Così in un comunicato del Centro di Women’s studies Milly Villa partecipa al sit-in organizzato per il 6 maggio nel luogo in cui esattamente 5 anni fa Maria scomparve. La storia di Maria Chindamo è emblema di tante storie di donne calabresi che con competenza e determinazione hanno costruito percorsi di libertà e liberazione, e La storia di Maria, entrata nei percorsi di approfondimento e studio del Centro, ha permesso di evidenziare come una lettura intersezionale possa far riflettere sui temi del lavoro, dell’emancipazione delle persone e dei territori, dei percorsi di autodeterminazione delle donne. Per questo, il Centro ha inteso sin da subito, inserire la storia di Maria nei percorsi non solo conoscitivi ma anche di proposta politica per la trasformazione dei nostri contesti».

Le proposte operative per gli orfani di crimine domestico e femminicidio

Nel mese di giugno verrà pubblicato il Bando di concorso pubblico, per titoli di merito, per l’attribuzione del Premio di Laurea “Maria Chindamo” per tesi su “Discriminazioni, violenza di genere e femminicidio, con particolare riferimento ai contesti di criminalità organizzata”. Il premio vuole essere un segno importante di come gli studi e gli approfondimenti possano contribuire alla trasformazione dei territori e delle mentalità, valorizzando studi e ricerche al fine di sostenere e dare importanza a queste tematiche a livello locale e nazionale. Ma l’incontro con la storia di Maria ha avviato altri importanti percorsi. Per la prima volta in Italia, il Centro di Women’s studies dell’Università della Calabria ha elaborato proposte operative concrete di supporto agli orfani di crimine domestico e femminicidio, con particolare attenzione alle tante storie di donne calabresi, vittime della cultura ’ndranghetista. Il Centro di Women’s Studies “Milly Villa” dell’Unical propone all’Università un piano di interventi di sostegno concreto e diretto ai giovani e alle giovani orfani di femminicidio e violenza domestica, anche attraverso la promozione di specifici protocolli di intesa con realtà associative nazionali impegnate sul tema degli orfani e delle orfane di crimini violenti; le azioni saranno diverse e trasversali, e intenderanno promuovere e sviluppare un presidio e specifici servizi (sostegno al diritto allo studio, orientamento, consulenza) di sostegno agli orfani e alle orfane “speciali” che intendono iscriversi all’Università. «Siamo convinte – scrive la direttrice Giovanna Vingelli – che la storia di Maria possa rappresentare lo stimolo ad andare avanti con proposte dedicate alla trasformazione delle vite e dei contesti. Come è nel nostro stile, traduciamo gli studi e le ricerche in pratiche politiche volte alla liberazione delle donne e al supporto di chi subisce il potere maschile e di tipo ‘ndranghetista».

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