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l’omicidio

Teresa Scavelli, continuano le indagini della procura di San Gallo

La 46enne uccisa in Svizzera mentre tentava di proteggere i bambini che accudiva. «L’aggressore non doveva essere libero»

Pubblicato il: 08/05/2021 – 11:16
di Fabio Benincasa
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Teresa Scavelli, continuano le indagini della procura di San Gallo

COTRONEI Teresa Scavelli, 46enne originaria di Cotronei, è stata uccisa il 2 settembre a San Gallo in Svizzera. A compiere il delitto, un uomo che con brutale violenza le ha fracassato il cranio: l’assassino non si è fermato nemmeno quando la polizia, intervenuta sul posto, gli ha intimato di arrendersi. Gli agenti sono stati così costretti a sparagli ed ucciderlo. Calabrese di nascita e veronese d’adozione, Teresa Scavelli ad Oppeano aveva lasciato il marito Salvatore Elia e i tre figli ormai grandi: Giuseppe, Simone e Sarah ed era andata in Svizzera a lavorare come baby sitter e governante. Mentre si prendeva cura di alcuni bambini, un 22enne si è intrufolato nell’appartamento e lei per proteggere i bimbi è diventata facile bersaglio del suo aggressore che l’ha colpita ripetutamente al capo fino ad ucciderla. La procura di San Gallo continua le indagini, secondo quanto trapelato, l’uomo sarebbe stato più volte ricoverato per gravi problemi psichici. «Ma era libero, libero di uccidere» e forse qualcuno avrebbe potuto e dovuto fermarlo prima.

Il silenzio delle istituzioni elvetiche

L’avvocato Francesco Verri, legale della famiglia di Teresa Scavelli, ha chiesto all’ambasciata italiana in Svizzera a Berna, al consolato italiano a Zurigo e quello onorario a San Gallo di sollecitare la procura a concludere le indagini. Secondo l’avvocato, «la Svizzera – dice al Corriere della Calabria – possedeva le informazioni necessarie per prevenire quanto accaduto ed evitare la morte della donna e aveva l’obbligo di farlo in base all’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che tutela il diritto alla vita delle persone». «Continueremo a lavorare, a indagare sulle responsabilità e ad agire nell’interesse della famiglia di Teresa – aggiunge Verri – aspettiamo che la magistratura elvetica concluda le indagini per verificare la circostanza più importante: se l’omicidio si poteva evitare curando o custodendo l’aggressore che, a quanto ne sappiamo, aveva dato ampi segni di una grave instabilità. In tal caso valuteremo se agire con un ricorso, anche davanti alla Corte di Strasburgo, e reclamare l’eventuale omissione della Svizzera che avrebbe dovuto tutelare la vita di Teresa».

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Il funerale di Teresa Scavelli

Il riconoscimento

Mentre si attendono novità sul caso, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha assegnato a Teresa Scavelli la Gran Croce d’Onore alla Memoria. Si tratta della più importante onorificenza della Repubblica concessa a chi ha messo in secondo piano la propria vita per tutelare quella delle altre persone. «Siamo in attesa che la prefettura di Verona organizzi la consegna», aggiunge Verri. A Verona, risiedono i figli e il marito di Teresa Scavelli. La 46enne è sempre rimasta legata alla Calabria ed al suo comune di nascita: Cotronei. Per questo motivo, l’amministrazione guidata dal sindaco Belcastro ha deciso di intitolare, alla sua memoria, il parco giochi ancora in fase di realizzazione.

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