Guerre di posizione e addii, le Regionali scompaginano il centrodestra a Catanzaro
Mancuso vuole lasciare il consiglio comunale: «Non posso stare con Abramo qui e con la Lega alla Regione». Ma la confusione coinvolge tutti i big
CATANZARO Assi che si compongono e si scompongo, gruppi che si gonfiano e poi si sgonfiano, accordi che si siglano e poi si stracciano. A Catanzaro il vento delle Regionali scompiglia e scompagina completamente gli equilibri del centrodestra, con effetti non solo a livello territoriale ma calabrese. Nello schieramento è in atto un gioco frastornante di posizionanti e riposizionamenti da parte dei big e delle loro truppe, soggette a continui scossoni a seconda del momento di forza o di debolezza. Grandi e piccole manovre che denotano un clima di confusione nella maggioranza che sostiene l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Abramo, che alla fine regge e si tiene in piedi soltanto perché non c’è di fatto un’opposizione di centrosinistra degna di chiamarsi tale.
Le possibili dimissioni di Mancuso
L’ennesima “spia” di questo bailamme nel centrodestra arriva dal Consiglio comunale di oggi, che si è aperto con una novità di non poco conto: le possibili, forse probabili, dimissioni dall’assemblea cittadina di Filippo Mancuso, consigliere “uno e trino” (perché consigliere comunale con “Catanzaro con Abramo”, e quindi anche consigliere provinciale e poi consigliere regionale con la Lega). L’eventualità è chiaramente enunciata in una comunicazione dello stesso Mancuso letta in aula dal presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni. «Sono stato sempre critico – scrive Mancuso – nei casi di concentrazione nella stessa persona di più mandati elettivi, in quanto si rischia di svolgerli non al meglio. Ma questo periodo è stato veramente particolare e abbandonare la nave nel momento peggiore non mi appartiene. Pertanto anticipo che sto valutando l’opportunità di dimettermi, ora che le cose sembrano delinearsi meglio, in modo da concentrarmi solo sul ruolo di consigliere regionale e allo stesso tempo togliere ogni dubbio di appartenenza partitica in Consiglio comunale, visto che faccio parte di “Catanzaro con Abramo” ormai dichiaratamente Forza Italia, mentre io sono e rimango un consigliere regionale della Lega che si appresta ad affrontare un’impegnativa campagna elettorale. Così – conclude Mancuso – saranno dipanati dubbi e fantasie, ad arte costruite, per cercare di mettermi in difficoltà. Ciò non pregiudicherà, credo, il rapporto di lealtà e stima che nutro nei confronti del sindaco Abramo e nei confronti di ogni componente, maggioranza e opposizione di questo Consiglio comunale».

Il tourbillon nella maggioranza
Non è l’unica novità giornata. Un’altra, abbastanza significativa per le proiezioni che comporta, è la decisione dei consiglieri comunali Luigi Levato e Carlotta Celi di lasciare il gruppo “Catanzaro con Abramo” per accasarsi nel Misto, dopo aver lamentato la mancanza di coinvolgimento da parte del gruppo che fa diretto riferimento, gruppo che in un colpo solo perde tre componenti, rivelando una fase di difficoltà di Abramo, a sua volta oggi un po’ “in mezzo al guado”dopo aver riabbracciato Forza Italia finita la liaison con la Lega di Salvini. Abramo comunque non sembra solo, nelle ambasce, viste le difficoltà che da tempo registra la Forza Italia “ufficiale” riconducibile a Mimmo Tallini, che nelle ultime settimane ha registrato una defezione nel gruppo comunale (che comunque da oggi ha il nuovo capogruppo, Giulia Procopi). In sostanza, nella maggioranza di centrodestra a Catanzaro è un po’ un impazzimento generale, cosa che rende praticamente impossibile delineare, al momento, l’esistenza di assi e “cordate” definite in vista delle Regionali. La coalizione in effetti appare un campo minato dalle velleità dei vari big in vista delle elezioni d’autunno, big tutti alla ricerca di una identità meno confusa di quella che hanno oggi. Fatta eccezione per Fratelli d’Italia, che sembra aver raggiunto una strutturazione a prova di bomba e di scosse telluriche, il resto del centrodestra sembra un Vietnam. Sullo scacchiere si muovono in tanti, con vista delle Regionali (e per certi versi anche delle Amministrative del 2022). Fonti del centrodestra sostengono a esempio che le possibili dimissioni di Mancuso dal Consiglio comunale siano funzionali alla necessità di rafforzarsi in città per evitare di restare schiacciato dagli accordi che potrebbero essere siglati dagli altri leader dello schieramento. C’è poi il consigliere regionale uscente Baldo Esposito, uomo forte dell’area di Piero Aiello a sua volta legata a quella dei fratelli Gentile: un gruppo robusto e consistente che alle Regionali – le trattative sotto questo aspetto sono date come molto frenetiche e anche avanzate – potrebbe accasarsi in Forza Italia, e quindi incrociare il suo cammino con quello di Mimmo Tallini, che resta sempre però un baricentro ed epicentro con il quale comunque tutti devono fare i conti. Un centrodestra senza pace, e che pace non avrà fino a quando i giochi delle Regionali non saranno svelati. (a. c.)