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«Un tesoro da riscoprire nella Calabria raccontata con pregiudizio»

Pubblichiamo un contributo di Gianvito Casadonte tratto da Vanity Fair. Il Parco della Biodiversità per me non è solo il grande polmone verde incastonato nella città di Catanzaro, è soprattutto il…

Pubblicato il: 29/05/2021 – 9:51
di Gianvito Casadonte
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«Un tesoro da riscoprire nella Calabria raccontata con pregiudizio»

Pubblichiamo un contributo di Gianvito Casadonte tratto da Vanity Fair.

Il Parco della Biodiversità per me non è solo il grande polmone verde incastonato nella città di Catanzaro, è soprattutto il luogo del cuore a cui sono più legato. Da fidanzato, poi marito e poi ancora padre, ho trascorso tra i sentieri di questo splendido spazio tantissimi momenti che, nel tempo, sono diventati alcuni dei miei ricordi più belli. Le passeggiate con Francesca all’aria aperta, tra i percorsi naturalistici, immersi nei profumi, nei suoni e nei colori che connotano la ricchezza floristica e faunistica di un’area da scoprire ogni giorno.

Gianvito Casadonte

Il Parco ha ridato vita e dignità ad uno spazio altrimenti destinato all’abbandono. Nel corso degli anni, si è trasformato anche in museo a cielo aperto arricchito da sculture che portano la firma di autori di assoluta fama internazionale: camminando nel verde, non si può non provare autentico stupore davanti alle maestose opere di Dennis Oppenheim, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Marc Quinn, Antony Gormley e tanti altri… Anche i miei piccoli, Andrea Maria Sole e Giuseppe, ne sono rimasti subito catturati, correndo a perdifiato tra le tante gemme d’arte, non lesinando sorrisi e curiosità da cui dovremmo farci tutti contagiare.
Sì, perché questo è un luogo ideale in cui far crescere i nostri bambini, facendogli provare l’ebbrezza delle prime scoperte, del contatto con la vegetazione e con gli animali, della gioia dell’aggregazione. Bambini poi diventati adolescenti, che continuano a viverlo attraverso le sue tante strutture sportive e ludiche, come lo spazio dedicato agli skaters o ancora il lungo viadotto illuminato dai graffiti. E, al calar del sole, il grande anfiteatro diventa location naturale per spettacoli e concerti, assaporando il gusto dello stare insieme, fianco a fianco… Quanto ce ne sarebbe bisogno oggi! E’ anche per questo che ho voluto ritornarci insieme a mia madre, che non l’aveva mai visto, noi figli di provincia lontani dalla città. L’ho fatto dopo averla accompagnata per il vaccino anticovid: ho vissuto l’emozione di un grande abbraccio generazionale, ho rivisto nei suoi occhi la gioia della sorpresa che non conosce differenze di età.
In questo momento storico, è necessario tutelare e tenersi stretti luoghi come il Parco della Biodiversità, che rappresentano delle piccole oasi di felicità, lontani dal grigiore urbano a cui siamo fin troppo abituati. Un tesoro da scoprire, in questa terra di Calabria vittima di pregiudizi e che, invece, ha bisogno di essere raccontata nella sua bellezza. Come dice l’antropologo calabrese Vito Teti: “Ogni luogo contiene il mondo”.

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