CATANZARO Mercoledì mattina Nino Spirlì era a Roma per chiudere un’intesa con Sogesid sul controllo del rischio idrogeologico. Poi ha atteso gli esiti del vertice del centrodestra, dal quale sono usciti due accordi già chiusi per Roma (il ticket Michetti-Matone) e Torino (Damilano) più uno quasi chiuso (l’ufficialità è attesa per sabato) per la Calabria sulla candidatura a presidente di Roberto Occhiuto. Notizie arrivate nelle redazioni nel tardo pomeriggio, mentre il governatore reggente osservava un religioso silenzio social rotto soltanto nella mattinata di mercoledì con un post che molti hanno interpretato come un’analisi della situazione politica à la Spirlì: «La gatta presciolosa (rimandiamo ai commenti del post per le analisi etimologiche, ndr) fa gattini ciechi».
In assenza di commenti ufficiali ci si affida anche alle mezze frasi per capire cosa si muova in una parte del centrodestra. A mezze frasi e retroscena. Secondo alcune fonti, il rinvio dell’annuncio su Occhiuto è dovuto alla ricerca, tra alleati, del nome di un vicepresidente da presentare sabato assieme al candidato. Un’altra lettura riconduce il ritardo a una richiesta di Salvini: un paio di giorni per convincere i suoi a convergere sul capogruppo di Forza Italia alla Camera. Sarebbe il secondo intervento del leader leghista sulle questioni calabresi nel giro di pochi giorni. Entrambi, in qualche modo, “sfavorevoli” alle ambizioni del presidente facente funzioni. Dopo la doccia fredda arrivata domenica durante gli Stati generali a Zambrone («agli amici di Forza Italia spetta una parola privilegiata sulla scelta del candidato»), praticamente un secondo stop alle velleità presidenziali di Spirlì.
Che, stando ai racconti raccolti all’interno della coalizione, non avrebbe preso bene né l’accordo chiuso su Occhiuto né il rinvio a sabato. Avrebbe preferito prendere tempo per logorare il parlamentare cosentino e tentare un blitz al momento opportuno. Così pare che abbia cercato più contatti e sarebbe riuscito a raggiungere Giovanni Toti (Cambiamo) e Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) per chiedere di rivedere la scelta del tavolo o, in alternativa, per chiudere su un’accoppiata Occhiuto-Spirlì, cioè per confermare la propria vicepresidenza nel caso di successo elettorale del centrodestra. Tentativo più, tentativo meno, siamo nel campo dei rumors. E nello stesso campo si posiziona quella che si racconta sia stata la reazione di Salvini, che non avrebbe gradito troppo l’attivismo del “suo” presidente calabrese. D’altra parte, il Capitano è stato chiaro davanti a dirigenti e militanti a Zambrone: «Verrà il tempo di raccogliere il lavoro fatto». Ma quale sarà il tempo è una sua decisione, a Spirlì spetta eseguire e adeguarsi. D’altra parte, se ha delle velleità lo deve soltanto a Salvini. Non sarà lui a dettare i tempi alla «gatta “presciolosa”».
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