«Ancien régime»
C’era tanta prima repubblica alla convention di presentazione del candidato di centrodestra, Roberto Occhiuto. Tante, ma non tantissime le presenze. Sono stati notati, tra le sedie e i vari disimpegn…

C’era tanta prima repubblica alla convention di presentazione del candidato di centrodestra, Roberto Occhiuto. Tante, ma non tantissime le presenze. Sono stati notati, tra le sedie e i vari disimpegni, Pino Gentile, Pino Galati, Luigi Fedele, Sergio Abramo, Franco Pichierri, Candeloro Imbalzano, Giulio Serra, Michele Ranieli, Gino Pagliuso, Francesco Bevilacqua, Gino Trematerra, Claudio Parente, Francesco De Nisi, Paolo Arilotta, Alfonsino Grillo. Ossia tutte le vecchie aree, democristiane, socialiste, missine, azzurre prima maniera.
L’alleanza s’è mostrata compatta, forse un tantino già stanca. A guastare le festa tre cose. 1) il caldo afoso, il primo di quest’anno. 2) le mosche che non hanno dato tregua. 3) gli spazi ristretti rispetto all’affluenza delle persone.
L’osservato speciale è stato Nino Spirlì che ormai è entrato nella parte. Gli ospiti si sono guardati bene dal metterlo in imbarazzo dopo l’endorsement che lo stesso presidente ha speso per Benito Mussolini. Quanto al presidente in pectore, Roberto Occhiuto, presente in sala il fratello Mario che ebbe ben altra investitura teatrale quando si pensava che fosse lui il candidato, ha alzato il tono della voce per rimarcare gli anelli mancanti della catena calabrese. Cui provvederà a colmarle se medesimo.
Insomma, una giornata, da un lato scontata, dall’altro lato nel ruolo di prove generali di un destino ridente che sembra già segnato. Gli ospiti decisori si sono divisi tra i presenti, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e quelli in remoto, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Tutti quanti hanno preferito misurarsi sui temi nazionali, confermando la diversità delle posizioni.