Accoltellò la moglie a Lamezia, ridotta la pena in Appello
Il giostraio Pasquale Gagliardi è stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione. In primo grado gli erano stati inflitti 3 anni

LAMEZIA TERME Ridotta in appello la condanna per il giostraio lametino Pasquale Gagliardi. L’uomo era accusato di aver tentato di uccidere la moglie colpendola al torace con un coltello da cucina con una lama lunga 18 centimetri. Una furia assassina che si sarebbe scatenata dopo una lite scaturita per motivi di gelosia.
In particolare la vicenda risale al 29 agosto del 2014 allorquando Pasquale Gagliardi fu arrestato proprio con l’accusa di tentato omicidio della moglie a seguito dell’aggressione la donna era stata ricoverata presso il locale nosocomio in prognosi riservata.
La condanna in primo grado per lesioni e minacce
In primo grado la pubblica accusa aveva chiesto la condanna ad una pena di otto anni di reclusione del Gagliardi, per tentato omicidio aggravato e minacce.
Il Tribunale collegiale lametino aveva però accolto la tesi difensiva sostenuta dal legale dell’imputato, avvocato Giancarlo Nicotera, che aveva evidenziato che non esistevano nella condotta dell’imputato intenti o azioni omicidiari. Mandando assolto l’uomo dall’accusa di tentato omicidio e derubricando il reato in quello meno grave di lesioni personali e minacce aggravate. Condannandolo a tre anni di reclusione.
La sentenza di secondo grado
Ora la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro. In particolare la Corte, presieduta dalla dottoressa Caterina Capitò e con i giudici a latere Pietro Scuteri e Giuseppe Perri ha riformato la decisione di primo grado così come appellata dalla difesa dell’imputato. La pena è stata così rideterminando in anni due e tree mesi di reclusione. Revocata la pena accessoria dell’interdizione dei pubblici uffici della durata di anni cinque. Entro 90 giorni verranno pubblicate le motivazioni della sentenza.