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Accordi Italia-Libia, nuovo sciopero della fame per Alex Zanotelli

Protesta del missionario comboniano contro le politiche migratorie del governo Draghi. Il 15 luglio a Montecitorio ad agosto a Riace insieme a Lucano

Pubblicato il: 13/07/2021 – 8:33
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Accordi Italia-Libia, nuovo sciopero della fame per Alex Zanotelli

ROMA Il digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti si terrà il 15 luglio, dalle ore 11 alle 13,30 in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento per esprimere la dimensione politica anche del digiuno promosso dal Cantiere Casa Comune. «Quello stesso giorno – scrive padre Alex Zanotelli – si voterà alla Camera per il rifinanziamento della Guardia Costiera libica, costituita in buona parte da criminali che detengono e torturano centinaia di migliaia di rifugiati. Non solo, ma riportano nei lager chi tenta la fuga via mare».
Il missionario comboniano è da sempre impegnato sul fronte delle migrazioni e della tutela dei diritti umani. In tal senso, si ricorda anche la sua attività a Riace dove insieme all’allora sindaco Domenico Lucano aveva dato avvio a un altro sciopero della fame, ad agosto 2018, per protestare contro il blocco dei finanziamenti relativi ai progetti dell’accoglienza da parte di prefettura e Viminale. Anche in questa occasione Zanotelli arriverà nella Locride dov’era tornato in veste di teste della difesa presentandosi davanti al tribunale di Locri per il processo che vede imputato Lucano insieme ad altre 26 persone.
«Quest’anno – continua – la Guardia Costiera libica, finanziata, formata e armata dall’Italia, ha catturato 15.700 rifugiati, in fuga sui barchini. Ed è sempre l’Italia che avverte la Guardia costiera libica dei gommoni in partenza. Il caso più clamoroso, filmato dall’aereo Sea-Bird, è quello dello speronamento con colpi di mitra sparati in acqua contro un barchino carico di profughi dalla motovedetta della Guardia costiera libica, la Bagliani 648 Ras Al Jadar (donata dall’Italia!). E tutto questo con la benedizione del governo Draghi. Non possiamo accettarlo, perché questa è una violazione della nostra Costituzione, delle leggi internazionali e della nostra umanità.
Chiediamo ai deputati di avere il coraggio di votare contro il rifinanziamento della Guardia Costiera libica. Ricordiamo a tutti che un voto a favore significa avere le mani sporche di sangue innocente».
Sulla scorta di questa ricostruzione Zanotelli sottolinea anche: «Il nostro digiuno è anche un atto di protesta contro le politiche migratorie del governo Draghi che, mentre in mare muoiono centinaia e centinaia di profughi, blocca per futili ragioni, le navi delle Ong (Sea-Eye 4, Sea-Watch 3 e 4, Alan Kurdi che ha appena salvato 418 persone e la nuovissima Geo Barents). Mai come in questa torrida estate abbiamo avuto così tanti naufragi. Secondo l’Agenzia dell’ONU, Oim, ben 866 profughi hanno perso la vita nel Mediterraneo quest’anno. Sangue innocente, sangue degli impoveriti che grida vendetta al cospetto di Dio e della comunità internazionale. Queste sono scelte politiche criminali perché chi fugge dalla Libia ha diritto all’asilo politico, assicurato anche dalla nostra Costituzione. Né possiamo accettare che il governo italiano si lasci strumentalizzare dalla Ue per “ esternalizzare le frontiere.” Infatti la UE sta utilizzando la Turchia, la Grecia, l’Italia, la Spagna e il Marocco per tenere lontani i migranti che bussano alle nostre porte. Recentemente il governo Draghi ha approvato la decisione della UE di dare altri 3,5 miliardi di euro alla Turchia per tenere sul proprio suolo oltre tre milioni di rifugiati siriani e afghani. È una vergogna! Né possiamo accettare che la UE non riesca a trovare un accordo per una equa distribuzione dei migranti perché si è piegata al volere di governi come quelli di Ungheria e Polonia. Non è questa l’Europa che vogliamo».
E conclude: «Sono queste le ragioni che ci spingono a digiunare il primo mercoledì del mese insieme a chi digiuna ogni giorno con il Cantiere Casa Comune in solidarietà con i migranti. Ad agosto, la giornata di digiuno la faremo a Riace con i giovani del campo di lavoro, con Mimmo Lucano e con i migranti, in piazza Villaggio Globale. Questa è la nostra resistenza e resilienza».

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