REGGIO CALABRIA Militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro di beni, costituto da compendi aziendali, beni immobili e rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore romano Paolo Sipone, 56 anni.
La figura di Sipone emerge dall’inchiesta “Galassia a conclusione della quale erano stati eseguiti provvedimenti restrittivi personali a carico di 20 soggetti, tra i quali anche Sipone, tra gli ideatori e capo promotore di un complesso e remunerativo sistema criminale, connesso all’illecita commercializzazione di prodotti per la raccolta di scommesse online, attraverso importanti bookmaker esteri con sede in Austria e Malta, che, in rapporto sinallagmatico con la ‘ndrangheta, per il territorio calabrese – ma anche con Cosa nostra, con la Sacra corona unita e con la camorra per le rispettive aree geografiche di interesse – da un lato consentivano a quest’ultima di infiltrarsi nella propria rete commerciale e di riciclare gli imponenti proventi illeciti, dall’altro traevano essi stessi significativo supporto per l’ampliamento della propria rete commerciale e per la distribuzione capillare del proprio marchio sul territorio. Nell’inchiesta sono stati emessi provvedimenti nei confronti di 23 società estere, 15 imprese operanti sul territorio nazionale, 33 siti web nazionali e internazionali e sono stati sequestrati numerosi immobili, automezzi e conti correnti italiani ed esteri, nonché innumerevoli quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati.
A tal riguardo, il Gruppo investigazione criminalità organizzata (Gico) del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria e lo Scico, hanno eseguito su delega della Dda – con il coordinamento del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e del pm Stefano Musolino – indagini economico-patrimoniali sul conto, tra l’altro, di Sipone e del suo nucleo familiare.
In questo contesto, l’attività investigativa effettuata ha consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del proposto e del relativo nucleo familiare.
Alla luce degli accertamenti effettuati, confermando le ipotesi investigative delle Fiamme Gialle e della Dda, la sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – presieduta dalla Ornella Pastore – ha disposto nei confronti di Sipone la misura cautelare del sequestro avente ad oggetto il relativo patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 5 società di capitali di cui una di diritto austriaco, 7 fabbricati siti in Roma, nonché ulteriori disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 1,6 milioni di euro.
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