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Il pasticcio della delibera che inguaia il sindaco di San Nicola Arcella

Nel mirino un affidamento datato ottobre 2019, ma alcuni lavori erano stati avviati ad agosto. La replica: «Indagata per un episodio isolato»

Pubblicato il: 20/07/2021 – 18:06
di Fabio Benincasa
Il pasticcio della delibera che inguaia il sindaco di San Nicola Arcella

PAOLA Nell’inchiesta denominata “Archimede” risulta indagato anche il sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele, per la quale è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il pasticcio della delibera

Nel mirino degli investigatori finisce una delibera comunale datata 8 ottobre 2019 a firma del primo cittadino e relativa a «lavori di adeguamento e messa in sicurezza di impianti su aree di proprietà comunale che comprendeva anche i lavori di sostituzione di una condotta idrica», assegnati alla ditta di Enzo Ritondale. Su questo affidamento, chi indaga si accorge di un’anomalia. I lavori, infatti, in realtà sarebbero stati svolti prima di ottobre e più precisamente nell’agosto dello stesso anno da parte di un’altra ditta, riconducibile all’imprenditore Pasqualino De Summa (finito ai domiciliari). De Summa dunque avrebbe effettuato i lavori «in assenza di procedura e sulla base di un incarico fuori da ogni canale di acquisto». Dalle indagini, emergerà come «Ritondale fosse d’accordo con De Summa nell’inviare l’offerta economica al comune di San Nicola Arcella e che avrebbe pagato lui i lavori già effettuati, al momento del conseguimento del compenso». L’accordo – secondo chi indaga – emerge nel corso di una captazione tra i due operatori economici: «è obbligatorio il subappalto?» chiede De Summa, «per non lo fare risultare ….e si sa che mi devi fare tu dopo una fattura a me». Anche sui lavori svolti precedentemente alla delibera di ottobre a firma del sindaco Mele, gli investigatori intercettano De Summa: «non ho portato niente perché il lavoro lo avevo già fatto…il computo metrico lo hanno fatto dopo».

«Barbara stai calma»

La figura di Barbara Mele compare in una serie di intercettazioni con protagonista De Summa, recatosi presso la casa comunale «a richiedere il pagamento delle somme spettanti tenuto conto dei lavori eseguiti e non ricompresi nel computo metrico di quelli affidati a Ritondale». Non è stato direttamente il primo cittadino ad agosto 2019 a commissionare i lavori a De Summa, ma il sindaco «a conoscenza che l’imprenditore avesse già svolto i lavori, aveva comunque siglato la delibera di ottobre. Attestando una circostanza contraria al vero». Sarà il sindaco Mele – secondo gli investigatori – «tramite alcuni funzionari comunali, a chiedere a Ritondale di completare i lavori avviati da De Summa». Quest’ultimo avrà modo di raccontare ad un suo conoscente – in una telefonata (captata) – dell’incontro avuto con il sindaco e dalla sfuriata di Barbara Mele: «si è messa a sbattere e a gridare, gli ho detto Barbara stai calma che io non sono venuto per gridare, io sono venuto a esporti il problema che c’è sul computo metrico». Sulle presunte anomalie relative all’affidamento dei lavori datati agosto 2019, non solleveranno dubbi solo gli investigatori, ma anche i membri della minoranza del consiglio comunale di San Nicola Arcella che su facebook annunceranno la presentazione di una richiesta di accesso agli atti.

Il sindaco: «Indagata per un episodio isolato. E la depurazione non c’entra»

Attraverso i suoi legali, il sindaco spiega: «Sono serena, consapevole di riuscire a dimostrare la liceità e limpidezza delle mie condotte, tese, come sanno i tanti che mi conoscono, esclusivamente al bene comune. L’episodio isolato per il quale risulto indagata non attiene alla gestione della depurazione, alla salubrità delle acque o altre situazioni del genere ma esclusivamente all’indicazione di una data su una delibera di giunta sulla quale i miei legali, gli avvocati, Vincenzo Adamo e Giorgio Cozzolino, soffermeranno la loro attenzione nelle prossime interlocuzioni con l’autorità giudiziaria, per confutarne la tesi».

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