CATANZARO «Nelle ultime ore ha suscitato scalpore la decisione della giunta Spirlì di anticipare l’attività venatoria e rendere cacciabili anche specie in forte rarefazione. Mentre gli incendi stanno dilaniando il territorio calabrese, non si decide per una moratoria della caccia, come tutto farebbe pensare almeno per le aree colpite dal fuoco, ma si anticipa e prolunga il periodo della stessa. Tale decisione – scrive il Comitato Stop Incendi Calabria – per noi vergognosa e insensata, non è purtroppo nuova. Nel 2017, forse l’anno più catastrofico dell’ultimo ventennio per ciò che riguarda gli incendi, la giunta di Mario Oliverio fece ugual cosa: nonostante l’Ispra, la massima autorità scientifica italiana, avesse raccomandato la moratoria sulla caccia, e nonostante si levassero voci autorevoli per scongiurare il peggio, la giunta Oliviero non volle sentir ragione. Le popolazioni animali, già decimate e stremate dal fuoco, senza risorse alimentari e rifugio, furono poi sterminate dalle doppiette. La candidata Amalia Bruni – continua il Comitato – nel suo intervento giustamente scandalizzato, farebbe quindi bene a fare mea culpa per gli errori del passato. Non vorremmo infatti che i crimini contro la natura vengano usati in modo strumentale ed ipocrita. I candidati alla presidenza della Regione Calabria – conclude il Comitato – Roberto Occhiuto, Luigi de Magistris e Amalia Bruni alla Regione dicano se la natura, e in special modo la fauna, sono considerati un bene pubblico o oggetti dello sport venatorio».
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