CROTONE Aumenta la presenza, ma non di molto. Rispetto all’assemblea degli iscritti, simpatizzanti ed eletti del Partito democratico tenutasi lo scorso 12 agosto, questa sera a Crotone hanno risposto all’appello del commissario regionale Stefano Graziano una decina di persone in più. Nel cortile del dopolavoro ferroviario erano presenti poco più di due dozzine di persone. Non hanno partecipato, nemmeno questa sera, le due aree del Pd che chiedono prima di tutto la testa del commissario provinciale Franco Iacucci. Erano invece presenti rappresentanti dei comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Strongoli, Cutro, Roccabernarda, Caccuri, Scandale e Melissa. C’erano i quattro sindaci che ieri hanno partecipato al confronto on line voluto da Graziano: Nicola Belcastro (Cotronei), Antonio Barberio (Scandale), Marianna Caligiuri (Caccuri) e Nicola Bilotta (Roccabernarda). Anche nelle presenze dei rappresentanti dei comuni è prevalsa la logica dell’appartenenza alle correnti. Ci sono realtà comunali dove la guerra si combatte per appartenenza alle correnti. Non c’erano, quindi, gli “aventiniani” che rappresentano numericamente più dell’80% del partito della provincia pitagorica. Non hanno partecipato e, quindi, non hanno accolto l’appello di Graziano non solo per la questione che riguarda il defenestramento di Iacucci, a cui viene comunque data importanza, ma anche per la vicenda della scelta dei candidati che dovranno rappresentare il Pd della provincia di Crotone alle prossime elezioni regionali. Queste aree contestano il fatto che sono state già scelte le candidate senza tenere conto della volontà dei Crotonesi. Secondo le indiscrezioni che arrivano dagli “aventiniani” le scelte sarebbero state fatte dai dirigenti regionali per favorire elettoralmente candidature non espressione della provincia pitagorica. A questo proposito si fanno i nomi della giovane Annagiulia Caiazza, due lauree e un dottorato di ricerca, che avrebbe già sciolto ogni riserva, e del sindaco di Caccuri, Caligiuri. Al Corriere della Calabria, Graziano ha dichiarato: «Stiamo lavorando per costruire candidature forti su Crotone. L’unica cosa certa è che le scelte saranno fatte dal partito di Crotone. E dopo le elezioni si terranno il congresso cittadino, provinciale e regionale del Pd». Nel suo intervento, inoltre, Graziano ha annunciato che Amalia Bruni, candidata a presidente della Calabria, potrà contare su almeno sei liste e potrebbe anche scattare la settima «noi lavoriamo alle lista di Amalia Bruni – ha affermato – che spazzerà via tutti quelli che pensano semplicemente di trovare un posto in consiglio regionale per sopravvivere». Ha attaccato l’ex presidente regionale Mario Oliverio accusandolo di essersi lasciato impallinare da de Magistris. «Se fosse vero il dialogo tra de Magistris e Oliverio – ha affermato Graziano – significa che Oliverio è affetto dalla sindrome di Stoccolma si è innamorato del suo sequestratore». E ha aggiunto: «De Magistris pensa di cambiare la Calabria con Oliverio ? È il segno che sono un po’ confusi». E’ evidente che il Pd regionale non intende trattare con Oliverio, che proprio oggi ha dichiarato di essere disponibile a fare un passo indietro a condizione che vengano ritirate le candidature di Bruni e de Magistris per riaprire un nuovo ragionamento. A valutare le cose dette da Graziano, quindi, il Pd resta in campo con la candidatura a presidente di Amalia Bruni e chiude la porta ad Oliverio, che probabilmente avrebbe voluto entrare in gioco per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Oliverio ha conti da fare anche con soggetti che, nel passato, sono stati suoi stretti alleati e oggi hanno chiuso la sua pratica.
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