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Tragedia a Satriano, anche il giorno prima il branco era alla pineta

Ci scrive una mamma: «Ero andata con i bambini e per paura non sono scesa dalla macchina. Adesso ringrazio il Signore»

Pubblicato il: 28/08/2021 – 19:05
Tragedia a Satriano, anche il giorno prima il branco era alla pineta

SATRIANO Un’area attrezzata, pulita, a circa mezz’ora dal paese di Satriano, nel Soveratese, e a circa 1000 metri di quota. Un’area dove prendere il fresco, fare una grigliata, andare con la famiglia e gli amici. È la pineta di località Monte Fiorino. Da tre giorni un’ombra oscura si è abbattuta su questo luogo. Da giovedì scorso la pineta è il luogo di una agghiacciante tragedia che ha scosso l’Italia intera. Sullo sfondo c’è il bel viso dolce e giovanissimo di una ragazza, Simona Cavallaro, 20 anni. La sua vita è finita tragicamente all’ombra di quei pini: circondata e sbranata da un branco di 15 cani. Mentre un’intera comunità sprofonda nel lutto, le indagini dei carabinieri della Compagnia di Soverato, coordinate dalla Procura di Catanzaro, non si fermano. E non si ferma la ricerca della verità e delle responsabilità. Al momento c’è un indagato, un pastore di 44 anni proprietario del gregge di capre che i cani seguivano e custodivano. Il giorno della tragedia il gregge era passato nell’area picnic attrezzata, seguito dai cani. Ma anche il giorno prima era accaduta la stessa cosa, come se niente fosse.

Anche il giorno prima il branco era alla pineta

Ci scrive una mamma, una lettera firmata con allegata la foto della pineta di monte Fiorino occupata dai cani e dalle capre. La mamma scrive: « In allegato la foto che ho scattato ai cani il giorno prima nel luogo dove Simona è stata uccisa». La nostra lettrice specifica che non è riuscita a riprendere tutti i cani. «… questi erano i più piccoli».
«Ero andata con i bambini e per paura non sono scesa dalla macchina. Ho scattato la foto perché arrabbiata, in questo luogo ho sempre fatto lunghe passeggiate e quel giorno, dopo aver percorso una strada dissestata per poterci arrivare, sono dovuta ritornare indietro. Adesso ringrazio il Signore per non aver fatto scendere i bambini dalla macchina». Ed eccoli, nella foto, le capre e i cani di guardia nell’area pubblica. Una mamma non ha fatto scendere i bambini e ora ringrazia il Cielo. Una giovane ragazza è arrivata troppo presto ed è stata sorpresa da una tragica sorte. (ale. tru.)

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