CATANZARO Più “trombati” che confermati, e 18 new entry. Con le elezioni di domenica e lunedì non cambia il colore politico alla guida della Regione, con il centrodestra che infrange il tabù della regola dell’alternanza che vigeva dal 2000, cambia però e sensibilmente la geografia del Consiglio regionale. Ecco come.
Sono in dieci a resistere alla seconda chiamata dei calabresi alle urne nel giro di poco più di un anno e mezzo. Nel centrodestra “signori delle preferenze” come l’assessore regionale all’Agricoltura uscente Gianluca Gallo (il più votato e anche il più longevo a Palazzo Campanella, essendo alla sua quarta legislatura), il presidente del Consiglio regionale uscente Giovanni Arruzzolo (rieletti con Forza Italia), e poi Pierluigi Caputo (rieletto con la lista del presidente, oggi Forza Azzurri) e Giacomo Crinò (già Cdl, ora rieletto con Forza Azzurri). E poi rivedranno i banchi del Consiglio regionale Giuseppe Neri (rieletto con Fratelli d’Italia), Filippo Mancuso e Pietro Raso (rieletti con la Lega), e Giuseppe Graziano (rieletto con l’Udc). Cambia configurazione anche l’opposizione di centrosinistra, che conferma, rispetto alla scorsa legislatura, il recordman di preferenze di coalizione e del Pd Nicola Irto, e il capogruppo democrat uscente Mimmo Bevacqua.
In dieci dunque sorridono, mentre sono tredici i consiglieri regionali uscenti che le urne stavolta hanno respinto. Si tratta, per quanto riguarda, del centrodestra dei forzisti Antonio De Caprio, già presidente della commissione regionale anti-‘ndrangheta, di Domenico Giannetta, già presidente della Vigilanza e comunque protagonista di un exploit elettorale ragguardevole avendo ottenuto quasi 10mila preferenze, e Raffaele Sainato, già presidente delle Riforme e candidato con Forza Azzurri. “Bucano” la riconferma poi due capigruppo uscenti, Tilde Minasi della Lega e Filippo Pietropaolo di Fratelli d’Italia, e poi l’uscente presidente della Commissione Agricoltura Pietro Molinaro della Lega, così come restano fuori da palazzo Campanella, pur riportando consensi comunque importanti, sia Baldo Esposito sia Flora Sculco, entrambi candidati con l’Udì (per Esposito oltre 7.200 preferenze, per la Sculco oltre 6.400 preferenze). Ma anche nell’opposizione sono in tanti a non avercela fatta al secondo giro: i demarcati Giuseppe Aieta, Graziano Di Natale, Luigi Tassone e Antonio Billari e Marcello Anastasi, ex Iric di Pippo Callipo che si era ricandidato nella lista della Bruni presidente.
In compenso, saranno tanti i volti nuovi nel prossimo Consiglio regionale, che per la prima volontà tra l’altro vedrà l’ingresso del Movimento Stelle. I pentastellati Francesco Afflitto e Davide Tavernise sono infatti due delle 19 new entry di questa tornata elettorale. Oltre alle donne Amalia Bruni (candidata presidente del centrosinistra), Katya Gentile, Pasqualina Straface, Valeria Fedele (Forza Italia), Simona Loizzo (Lega e Luciana De Francesco (Fratelli d’Italia), metteranno piede per la prima volta a Palazzo Campanella per la maggioranza di centrodestra Michele Comito e Giuseppe Mattiani (Forza Italia), il vicepresidente della Provincia di Catanzaro Antonio Montuoro (Fratelli d’Italia), Giuseppe Gelardi (Lega), l’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi e Salvatore Cirillo (Coraggio Italia). Tecnicamente sarebbe da considerare una new entry anche Fausto Orsomarso, eletto con Fratelli d’Italia e ora alla terza legislatura, ma l’assessore regionale uscente al Lavoro e allo Sviluppo economico non era un consigliere uscente. Quanto al centrosinistra, i nuovi ingressi in Consiglio regionale sono Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza, il sindaco di Soverato Ernesto Alecci e il già segretario provinciale della Cgil di Catanzaro Raffaele Mammoliti. E infine, volti nuovi in Consiglio regionale anche dalla coalizione di Luigi de Magistris, che schiererà il medico e noto ambientalista Ferdinando Laghi e Antonio Lo Schiavo, già candidato sindaco di Vibo Valentia. (a. cant.)
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