Una “alleanza” tra il “gruppo” di Roberto Jonghi Lavarini, detto il “Barone nero”, il movimento di Lealtà Azione e alcuni esponenti della Lega. È il contenuto della seconda puntata di Fanpage sulla “lobby nera”, andata in onda anche su La7, dopo che la prima puntata ha portato la Procura di Milano ad aprire un’inchiesta per finanziamento illecito e riciclaggio a carico di Jonghi Lavarini e dell’eurodeputato di Fdi Carlo Fidanza.
Il cronista infiltrato di Fanpage, che si presenta come imprenditore, nel nuovo filmato è ancora a fianco a Jonghi Lavarini e con lui incontra anche l’ex eurodeputato leghista Mario Borghezio che, come spiega Fanpage, starebbe portando avanti una «strategia per formare una corrente di estrema destra nella Lega». Nel video, durante un appuntamento in cui sono presenti anche militanti di Lealtà Azione e il consigliere regionale leghista Massimiliano Bastoni, Borghezio parla di «terza Lega della terza posizione». In un altro passaggio aveva detto: «Savoini l’ho fatto entrare io nella Lega».
Un uomo che viene presentato come un “ex militare”, col volto oscurato, racconta, poi, che Jonghi Lavarini avrebbe portato «almeno 5mila preferenze» all’eurodeputato leghista Angelo Ciocca. Ciocca che, a detta del “barone nero”, deve diventare «il post Salvini». Viene mostrato un incontro tra Ciocca e Jonghi Lavarini «negli uffici della Regione» e un «summit riservato» del 29 ottobre 2019 in un locale. Jonghi definisce Ciocca «il nostro primo referente politico» e sempre il “barone nero” spiega che obiettivo del suo gruppo è «aiutare a far crescere la classe dirigente».
Tra gli esponenti leghisti che nel filmato vengono indicati come vicini a Lealtà Azione c’è anche la neoconsigliera comunale milanese Silvia Sardone. Nel video si vedono militanti di Lealtà azione che consegnano cibo del Banco alimentare assieme a Sardone e Bastoni e nel servizio si fa notare che «il santino dei candidati è spillato sui pacchi”». La puntata si conclude con un incontro tra il cronista infiltrato e Jonghi Lavarini, il quale – spiega la voce fuori campo – «vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici tra cui autorevoli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia». Le elezioni amministrative si avvicinano, viene spiegato nel servizio, e i nomi pronunciati da Jonghi Lavarini nell’ultimo faccia a faccia col cronista sono omissati.
Alla fine Fanpage consegna un trolley ad una persona, mentre Jonghi Lavarini osserva “a distanza”, ma, come spiega il servizio, la valigia è «piena di libri sull’Olocausto e la Costituzione».
«Ho dato oggi mandato ai miei legali di predisporre una denuncia nei confronti di Jonghi Lavarini in caso abbia commesso un reato utilizzando il mio nome». Lo ha spiegato all’Ansa l’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca, in relazione all’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla cosiddetta “Lobby nera” di cui è stata trasmessa ieri la seconda puntata nella trasmissione “Piazzapulita” su La7. «Ho anche dato mandato di predisporre denuncia nei confronti di chi abbia diffuso o diffonda false notizie su presunti comportamenti irregolari a me attribuiti danneggiando la mia immagine e la Lega», ha aggiunto Ciocca.
«Terza Lega? No, non c’è una terza Lega. La Lega è una sola, non c’è neanche una seconda. Non esiste la terza Lega». Così a LaPresse il consigliere regionale della Lega, Massimiliano Bastoni, commenta la seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage andata in onda ieri a “Piazza Pulita” su La7 sui presunti rapporti tra il partito e l’estrema destra milanese. «È un taglia e incolla di anni in cui sono state fatte delle riprese con telecamere nascoste e con metodologie quasi, in alcuni casi, da agente provocatore, ma è un taglia e incolla. Parlare di alleanza» tra la Lega e l’estrema destra «mi sembra eccessivo. C’è una scena di una cena e poco altro», aggiunge il consigliere lombardo della Lega.
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