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Omicidio a Reggio Emilia, vittima e assassino sono originari di Cutro. L’ipotesi dell’esecuzione

Il 70enne Dante Sestito, proprietario di un’officina, avrebbe sparato a un 28enne suo ex dipendente. È stato arrestato

Pubblicato il: 24/10/2021 – 9:42
Omicidio a Reggio Emilia, vittima e assassino sono originari di Cutro. L’ipotesi dell’esecuzione

BOLOGNA È stato arrestato, nella notte, dai Carabinieri – con l’accusa di omicidio, ricettazione e porto illegale di armi e munizioni – il 70enne Dante Sestito, originario di Cutro, nel Crotonese e residente a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano, gestore, nella cittadina emiliana, dell’autofficina di ricambi pneumatici “Dante Gomme”. In base alla ricostruzione fatta dai militari sabato verso le 15.30, all’interno dell’officina, l’uomo – nel corso di una lite scaturita per motivi ancora in corso di accertamento – ha ucciso con un colpo di pistola Salvatore Silipo 28enne, anch’eglio originario di Cutro e abitante a Gualtieri.

Sestito interrogato nella notte dai carabinieri

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Dante Sestito, a sinistra, in officina con Salvatore Sestito, a desta (foto da Gazzetta di Reggio)

Nella nottata l’accusato è stato interrogato negli uffici del Nucleo Investigativo dei Carabinieri a Reggio Emilia dal Pm, la dottoressa Giannusa, alla presenza del legale avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il 70enne era stato bloccato e disarmato dall’intervento di due Carabinieri di una pattuglia della stazione di Castelnovo Sotto – in transito nei pressi dell’azienda di pneumatici e diretti allo stadio per svolgere servizio di ordine pubblico – allertati dalla presenza in strada di un cugino della vittima. La pistola, un revolver ‘Smith & Wesson’ calibro 44 Magnum, illegalmente detenuta e risultata rubata, è stata sequestrata insieme a 18 colpi di cui uno esploso. La salma è stata posta a disposizione della Procura reggiana che coordina le indagini mentre l’arrestato è stato condotto nel carcere di Reggio Emilia.

L’incontro chiarificatore in officina

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I militari con la pistola utilizzata da Sestito

Secondo una prima sommaria ricostruzione, Silipo aveva lavorato nell’azienda fino a circa un mese fa, come operaio. Poi il rapporto si era interrotto, per motivi che sono al vaglio degli investigatori, i carabinieri della Compagnia di Guastalla e del nucleo investigativo di Reggio Emilia, coordinati dalla Procura. Nel primo pomeriggio di sabato, però, il 29enne era tornato alla ditta, forse per un chiarimento a cui hanno partecipato anche parenti di entrambi. Una delle ipotesi tenute in considerazione è che il clima sia sia surriscaldato e Sestito abbia quindi estratto la pistola e fatto fuoco.

L’ipotesi dell’esecuzione

Secondo quanto riferito dai parenti della vittima e riportato dal quotidiano Gazzetta di Reggio, Silipo ieri sarebbe stato attirato ieri nella ditta di Cadelbosco proprio per un chiarimento. Tra Salvatore Silipo e l’ex datore di lavoro, i rapporti si erano interrotti da una decina di giorni. Dopo anni passati in officina il 29enne aveva cambiato lavoro. I motivi di questo dissidio sono da chiarire. I fratelli Silipo e il cugino, sempre secondo questa versione non ancora confermata dagli inquirenti, sarebbero stati fatti inginocchiare e poi Dante avrebbe sparato, a freddo, alla nuca di Salvatore un colpo di pistola.

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