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la sentenza

Lamezia, il delitto Di Spena resta senza colpevoli dopo 20 anni

Vincenzo Torcasio e Antonio Villella assolti per non aver commesso il fatto. Secondo l’accusa l’uomo era stato ucciso per un affronto al boss

Pubblicato il: 27/10/2021 – 16:29
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Lamezia, il delitto Di Spena resta senza colpevoli dopo 20 anni

LAMEZIA TERME La Corte di Assise di Catanzaro ha assolto con formula piena Vincenzo Torcasio e Antonio Villella, accusati, rispettivamente, di essere il mandante e il concorrente materiale dell’omicidio di Enzo Di Spena, consumato il 7 novembre 2001 a Lamezia Terme. Lo rendono noto i legali dei due imputati, gli avvocati Francesco Gambardella e Gianluca Careri. Torcasio e Villella erano accusati del delitto omicidiario in virtù delle dichiarazioni rilasciate da numerosi collaboratori di giustizia, sei per l’esattezza. Con diverse sfumature nella ricostruzione dei fatti, i pentiti avevano indicato i due come responsabili dell’uccisione.

Tre assoluzioni: il delitto resta senza colpevoli

La Corte di Assise di Catanzaro, che aveva accolto la preliminare richiesta formalizzata dalla difesa di definizione del procedimento con le forme del rito abbreviato condizionato a un supplemento istruttorio reso necessario al fine di valutare l’attendibilità del propalato accusatorio dei collaboratori, ha sposato le tesi della difesa e ha pronunciato la sentenza di assoluzione per Torcasio e Villella per non aver commesso il fatto. Il delitto commesso quasi 20 anni fa resta dunque senza colpevoli. Anche Pasquale Torcasio, detto Carrà, accusato di essere esecutore del delitto assieme a Villella, è stato assolto nel luglio scorso dal gip distrettuale antimafia.

L’omicidio di Enzo Di Spena

Di Spena, sorvegliato speciale, fu giustiziato di sera mentre ritornava a casa, colpito da diversi proiettili di una pistola calibro 45. L’uomo morì dopo il trasporto in ospedale nel corso di un intervento chirurgico e le indagini si concentrarono sulla pista mafiosa. In particolare su un episodio che coinvolse Di Spena e Vincenzo Torcasio. Tra i due, infatti, vi sarebbe stato un diverbio e Di Spena avrebbe colpito ripetutamente Torcasio. Secondo l’ipotesi dell’accusa, l’omicidio venne deciso per vendicare quell’affronto. L’ipotesi però non ha trovato riscontro nel giudizio della corte.

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