CATANZARO Nel pomeriggio del 29 ottobre un equipaggio della Squadra Volante, nel corso dei consueti servizi di controllo a soggetti sottoposti ad obblighi restrittivi, si è recato a Catanzaro in via Teano per eseguire un controllo domiciliare a carico di Nino Berlingiere, persona attualmente sottoposta alla misura degli arresti domiciliari.
Nella circostanza, notato un atteggiamento sospetto dell’uomo, gli agenti hanno eseguito una perquisizione domiciliare, che è stata estesa, avvalendosi di personale femminile, anche sulla convivente.
Su quest’ultima è stata rinvenuta una pochette di colore marrone, contenente 2 involucri di cocaina, del peso complessivo di 48 grammi, e la somma di 405 euro in banconote di vario taglio, nonché un bilancino di precisione, regolarmente funzionante e ancora intriso della medesima sostanza, avvolto in alcuni ritagli di cellophane trasparente, riconducibile al confezionamento delle dosi.
Su Berlingiere, invece, gli agenti hanno rinvenuto un pezzo di hashish del peso complessivo di 6 grammi. La perquisizione, estesa all’abitazione, ha consentito inoltre di rinvenire un borsellino contente la somma di 15mila euro, somma della quale i soggetti, che si sono entrambi dichiarati disoccupati, non hanno saputo dare contezza. L’ipotesi, invece, è che la somma sia correllata al rilevante quantitativo di stupefacente rinvenuto.
Dopo l’accompagnamento negli Uffici della Squadra volante, la coppia è stata tratta in arresto per il reato di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti, in concorso e trattenuta presso le camere di sicurezza fino all’udienza di convalida, tenutasi nella mattinata del successivo 30 ottobre. Il Tribunale, in composizione monocratica, ha emesso l’Ordinanza di convalida dell’arresto e, valutando i gravi indizi di colpevolezza degli indagati, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per Berlingiere, catanzarese di 22 anni, e gli arresti domiciliari per B. M., catanzarese di 19 anni. Berlingiere era già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari poiché, appena tre giorni prima, era stato coinvolto nell’inchiesta denominata “Drug family”.
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