CORIGLIANO ROSSANO Le contraddizioni, a Corigliano Rossano, in questi ultimi due anni e mezzo non mancano. Si dicono cose e si fa l’esatto contrario, non si partecipa ad un bando regionale del gennaio 2021 utile a intercettare finanziamenti per interventi sulla viabilità dei comuni (probabilmente perché non sono stati stilati in tempo gli elaborati tecnici e non come aveva risposto il sindaco al consigliere Raffaele Vulcano in consiglio comunale, secondo cui a quel bando il comune non ha partecipato perché “riguardava non la manutenzione generale delle strade ma la realizzazione di nuove strada con dei parametri ben precisi”), per poi accendere dei mutui – e quindi indebitare le casse comunali – che consentiranno di effettuare lavori simili. È quanto approvato dalla giunta Stasi lo scorso 4 novembre.
La delibera ratifica un progetto di fattibilità tecnico-economica per le opere di bitumazione strade comunali Corigliano Rossano. Nel documento l’esecutivo conferisce mandato al dirigente del settore finanziario di «valutare e predisporre tutti gli atti necessari per l’accensione di un mutuo finalizzato al finanziamento degli interventi previsti dalla progettazione», per un impegno di spesa di 7,4 milioni di euro. Il progetto si articola su sette lotti ed è stato annunciato dal sindaco in una nota stampa diramata un paio di giorni fa. Sull’argomento entra a piedi uniti il consigliere comunale di opposizione, Vincenzo Scarcello, decano dell’assise.
«Accedere ad un mutuo per asfaltare le strade è una follia. Eppure l’Amministrazione Stasi ci abituerà anche a questo – riferisce – lasciando alle nuove generazioni e ai cittadini di domani, anche quelli che ancora non sono nati, un debito per un servizio che loro nemmeno utilizzeranno. Quanto dura un manto bituminoso? Cinque, massimo dieci anni e poi bisognerà ricominciare tutto da capo. E un po’ come se un padre di famiglia oggi accendesse un mutuo per comprare televisore, frigorifero, robot da cucina, aspirapolvere, condizionatore e tanti elettrodomestici e chiedessi ai suoi futuri nipoti di pagarlo. Perché? È più logico pensare che un buon padre di famiglia attivasse un mutuo per comprare una casa e non beni di consumo quotidiani».
Idem per i Comuni. Comprensibile – sottolinea chi ha redatto l’atto di impulso per la fusione – che un’amministrazione attivi un mutuo per infrastrutture che durino negli anni, necessarie alla comunità come possono essere una scuola, una strada, una palestra, ma «ipotecare le casse pubbliche per la manutenzione dell’asfalto non è ammissibile».
«Anzi è l’ennesima testimonianza – sottolinea Scarcello – di come questo esecutivo non abbia la benché minima capacità né visione nella gestione di un municipio. Siamo all’anno zero della pubblica amministrazione e della politica. Dietro questa operazione c’è solo populismo. Un po’ come si faceva 40 anni fa, quando i comuni si indebitavano fino al collo per fare le cose più disparate. Oggi però i tempi sono cambiati, le regole di bilancio sono radicalmente mutate rispetto ad allora e imporre uno stratagemma altamente oneroso per i cittadini col fine di svolgere l’ordinaria amministrazione (perché asfaltare le strade è ordinaria amministrazione), ripeto, è una follia».
Una follia che l’ex presidente del Consiglio comunale di Rossano definisce «furba» perché secondo lui connessa alla prossima campagna elettorale prevista qualche mese prima della chiusura del mandato di Flavio Stasi che si concluderà – sulla carta – a giugno 2024.
«Una follia furba, perché attraverso questo sistema – precisa – il sindaco avrà a disposizione soldi liquidi per potersi fare campagna elettorale bitumando strade qua e là, proprio a ridosso delle prossime amministrative».
«La delibera di giunta che ha partorito questa mostruosità, infatti, prevede interventi spalmati da qui e per i prossimi due anni e mezzo, casualmente proprio entro la fine del mandato consiliare». In effetti la tempistica non è stata ancora scandita, ma si presuppone che i tempi dei lavori pubblici possano essere quelli. Peraltro, il piano triennale delle opere pubbliche approvato, prevede un impegno per interventi viari del genere di due milioni l’anno per i prossimi anni.
Vincenzo Scarcello, quindi propone di effettuare comunque questo genere di lavori ma attingendo a fondi extrabilancio. «Nei mesi scorsi – puntualizza – ad esempio, sono state varate tantissime misure sia dal Governo centrale che dalla Regione Calabria che concedevano risorse ai comuni destinate proprio alle opere di manutenzione straordinaria. Ma ci sono anche altri metodi, più semplici, diretti, veloci e sicuramente meno capestri di un mutuo. Come quello di andare a bussare alle porte dei diversi ministeri e assessorati regionali, facendo leva sulle necessità di una grande città che ha bisogno di essere sostenuta».
«Non è così che si può amministrare una realtà come Corigliano-Rossano, non è così che si può pensare di tracciare lo sviluppo di una città che può e deve essere il traino per il territorio della Sibaritide e per l’intera provincia. Non è così – conclude Vincenzo Scarcello – che si leniscono dissapori, malumori e malcontenti sorti attorno al virtuoso processo di fusione».
In proposito, ad onor di cronaca, la previsione di spesa sul territorio è di 2.894.684,986 euro per il territorio coriglianese, 2.479 557,566 euro per il rossanese.
Sempre ad onor di cronaca, (l.latella@corrierecal.it)
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