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Polizia, Siulp e Fsp ricordano gli agenti feriti in un’esplosione nella questura di Catanzaro 30 anni fa

I sindacati celebrano i poliziotti colpiti da quel tragico evento: due di loro proseguirono nel percorso lavorativo

Pubblicato il: 13/11/2021 – 11:02
Polizia, Siulp e Fsp ricordano gli agenti feriti in un’esplosione nella questura di Catanzaro 30 anni fa

CATANZARO «Trent’anni fa in Questura, quella di Piazza Santa Caterina per intenderci, un evento drammatico scosse la città intera». Lo ricordano congiuntamente Gianfranco Morabito e Rocco Morelli, rispettivamente segretario provinciale del Siulp e dell’Fsp di Catanzaro. «Per un mero accidente – raccontano i segretari provinciali di Siulp e Fsp – esplose all’interno dei locali delle Volanti un ingente quantitativo di esplosivo, sequestrato dai colleghi in relazione a operazioni di prevenzione abilmente esperite durante la notte. Tre colleghi rimasero per sempre colpiti da quella tragedia, tanto che uno di essi lasciò subito dopo il corpo, colpito nel fisico e nello spirito da quel fuoco immane. Oggi, a distanza di trent’anni, le segreterie provinciali del Siulp e dell’Fsp intendono fare memoria di quel giorno infausto per onorare e celebrare i colleghi Maria Marasco e Giovanni Mellace che – ricordano Morabito e Morelli – hanno proseguito tenacemente e coraggiosamente nel percorso lavorativo, lasciando una traccia indelebile del loro vissuto, soprattutto per l’esempio che hanno rappresentato e rappresentano per le generazioni di poliziotti che hanno avuto la fortuna di conoscerli e apprezzarli. Maria ora è in pensione, Giovanni prosegue la sua luminosa carriera presso la sezione di Polizia giudiziaria del Tribunale ed entrambi, vittime del dovere, hanno servito la comunità con dedizione, passione e coraggio ad onta delle ferite impresse sul corpo e nell’anima. Quelle ferite così evidenti hanno rappresentato per i colleghi che li hanno conosciuti uno stimolo ancora maggiore ad essere migliori, ad essere più propositivi nel servizio e, anche , a essere più concilianti e tolleranti nelle relazioni inter personali, tanto forte appariva quel peso per il quotidiano lavoro svolto e per la intollerabile dose di sfortuna avuta. Hanno certamente rappresentato, più di ogni altro, il valore della tenacia nel perseguire il proprio mandato, il coraggio di superare un handicap a prima vista insuperabile e la proposizione di una vera testimonianza di vita, di quanto volontà e valori inossidabili possano fare anche miracoli. Con la speranza che entrambi possano rappresentare un valore aggiunto anche per le nuove generazioni – concludono Gianfranco Morabito e Rocco Morelli – auguriamo ogni bene a loro e alle loro famiglie, rammentando loro che il collega, il sindacato, la Polizia, saranno sempre grati per il loro esempio di vita».

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