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Manager arrestato per stupro, il «calabrese pericoloso» che «intimidì una vittima»

Nuova ordinanza di custodia cautelare per Antonio Di Fazio. I suoi contatti telefonici con l’uomo accusato di aver avvicinato le ragazze

Pubblicato il: 30/11/2021 – 11:35
Manager arrestato per stupro, il «calabrese pericoloso» che «intimidì una vittima»

MILANO Scatta una nuova ordinanza di custodia cautelare per Antonio di Fazio, l’imprenditore farmaceutico accusato di aver narcotizzato e violentato una studentessa di 21 anni fatta entrare con una scusa nel suo appartamento a Milano. Dopo la denuncia della 21enne, altre quattro ragazze si erano fatte avanti raccontando agli inquirenti di essere state anche loro vittime del noto imprenditore, in carcere dopo l’arresto di maggio. Ora a emettere il nuovo provvedimento è stato il giudice per l’indagine preliminare di Milano Chiara Valori: le indagini si stanno concentrano ora sull’accusa di violenza ma anche di tentato omicidio.

Il «calabrese pericoloso» negli uffici della Global Farma

Nella parte in cui tratta del pericolo di inquinamento probatorio, contestato a Di Fazio assieme a quelli di fuga e reiterazione del reato, il gip Chiara Valori, che ha emesso la nuova ordinanza su richiesta del pm Menegazzo e dell’aggiunto Mannella nell’inchiesta dei carabinieri, spiega che una delle vittime dell’imprenditore, tutte stordite con sostanze narcotizzanti e poi abusate, ha raccontato di aver visto «una volta all’interno degli uffici di Global Farma», l’impresa del manager, «tale Nicola». Lo ha descritto come «calabrese pericoloso e amico del Di Fazio» spiegando che aveva lasciato «una borsa contenente un telefono e una pistola» e aveva detto: «la borsa resta qua perché devo andare ai piani alti a parlare e non voglio essere intercettato».

«Nicola La Valle avrebbe avvicinato la sorella della vittima»

Sempre la donna, che sarebbe stata violentata più volte tra l’ottobre e il dicembre 2020 dopo che il 50enne aveva messo benzodiazepine «in bevande e integratori» e anche alla presenza del «figlio minore», ha messo a verbale di aver notato la presenza dello stesso uomo, poi identificato «in Nicola La Valle» il 24 maggio fuori dal Palazzo di Giustizia di Milano, mentre lei si apprestava ad andare a parlare coi pm. Lo stesso avrebbe anche «avvicinato» la sorella della vittima. «Numerosi – scrive il gip – sono risultati i suoi contatti almeno telefonici con il Di Fazio e la sua presenza presso gli uffici della Global Farma».

Il pericolo di inquinamento delle prove

Anche un’altra delle donne, «drogata e abusata per giorni» e il cui caso assieme agli altri è riportato nell’ordinanza, ha raccontato agli inquirenti che un altro conoscente di Di Fazio l’avrebbe «contattata» proprio il giorno dopo la «cattura dell’indagato», il 21 maggio. E ha cercato di «convincerla a non sporgere denuncia». Da qui il pericolo di inquinamento delle prove anche perché, spiega il gip, si avvicina «la data prevista per la deposizione testimoniale di quattro delle persone offese in incidente probatorio», il 17 dicembre. Di Fazio, si legge nelle 52 pagine di ordinanza, «può disporre di terzi per cercare di incutere timore» nelle vittime.

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