COSENZA La ex Clinica Tricarico Rosano di Belvedere Marittimo, casa di cura dichiarata fallita nel 2018, ha continuato la sua attività grazie alla gestione dai curatori fallimentari. Si tratta di un complesso ospedaliero costituito da un corpo principale con impianto planimetrico a “L” quasi regolare, cui sono annessi altri corpi, alcuni comunicanti, altri invece indipendenti. Lo scorso 8 dicembre alle 13 è scaduto il termine ultimo fissato per la vendita senza incanto con una base d’asta da oltre 22 milioni di euro. Da quanto si è appreso, il Gruppo Citrigno (proprietario e gestore di altre strutture sanitarie: Villa Adelchi, Centro clinico San Vitaliano e Ginecos) si sarebbe fatto avanti presentando un’offerta – al ribasso – per una cifra pari a circa 16,5 milioni di euro. Ed a questo proposito il gruppo avrebbe già versato il 15% dell’intera somma offerta, come deposito cauzionale.
Ma alla gara per aggiudicarsi la struttura che è accreditata dalla Regione per 12 milioni di euro e che ricordiamo è vitale per l’intero territorio dell’Alto Tirreno cosentino – visto che è presente all’interno anche un punto di pronto soccorso – potrebbe partecipare ancora Giorgio Crispino. L’attuale affittuario della clinica potrebbe infatti esercitare il diritto di prelazione riconosciutogli dalla normativa. Anche se l’importo offerto dal Gruppo Citrigno e la solidità dell’assetto societario potrebbero costituire l’elemento in più per vincere la gara ed aggiudicarsi la clinica. Attualmente, il Gruppo Citrigno occupa 350 unità lavorative tra personale medico e paramedico nelle strutture impegnate da 15 anni nel campo medico-sanitario.
“Clinica Malata” è il nome in codice dell’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola guidata da Pierpaolo Bruni e dei sostituti Mariafrancesca Cerchiara e Rossana Esposito che aveva consentito di far luce sulle dinamiche che hanno spinto al fallimento, nei mesi di luglio 2018 e settembre 2019, dell’Istituto Ninetta Rosano S.r.l. e della Casa di Cura Tricarico Rosano S.r.l. di Belvedere Marittimo. Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Cosenza, avevano disvelato la presunta esistenza di un’associazione per delinquere, costituita da 4 persone legate da vincoli di parentela, che tramite sistematiche operazioni distrattive, avrebbero determinato un progressivo ma inarrestabile depauperamento dell’attivo patrimoniale delle 2 società, con grave danno per l’Erario e per i creditori sociali. Chi ha condotto le indagini è convinto di aver smascherato gli artifici contabili e societari posti in essere dagli associati per assicurarsi la gestione della Casa di Cura nonostante un’esposizione debitoria complessiva superiore ai 100 milioni di euro.
Lo scorso mese di Novembre, la Corte d’Appello di Catanzaro (seconda sezione penale), in riforma della sentenza del Gip del Tribunale di Paola – emessa il primo dicembre del 2020 e appellata dal pubblico ministero di Paola, nonché da Ciro e Fabrizio Tricarico Rosano – ha assolto Fabrizio Tricarico Rosano, difeso dagli avvocati Franco Sammarco, Paolo Sammarco e Anna Spada. A seguito dell’iter giudiziario, la Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto l’imputato da tutti i reati ascrittigli perché il fatto non costituisce reato, riconoscendone la totale estraneità dall’intera vicenda.
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