REGGIO CALABRIA Una fotografia impietosa del disagio minorile che coinvolge circa centomila bambini e adolescenti è stata consegnata alle istituzioni ed alle agenzie educative calabresi dal rapporto del CRC presentato nella sala lampadari del comune di Reggio Calabria. I minori calabresi sono agli ultimi posti su tutti gli indicatori che riguardano i loro diritti. Con un divario insopportabile con quelli di cui godono i loro coetanei che vivono in altre aree del paese sottolineato nella sua introduzione da Raffaela Milano Direttore di Save The Children per l’Italia. Dagli interventi dei relatori, coordinati dalla psicologa Chiara Arillotta del centro Agape, è emerso come che in Calabria le «politiche sociali ed educative finora attuate non sono state in grado di garantire i diritti di cittadinanza fondamentali per i minori: diritto alla salute, alla famiglia, all’istruzione, al lavoro, alla socializzazione. In particolare e manca quindi una rete di protezione sociale per i minori che vivono un disagio personale e familiare sia di carattere economico che relazionale».
Alla presentazione del rapporto hanno partecipato referenti di importanti istituzioni che in calabria si occupano di minori e della loro tutela ed educazione. Il procuratore minorile Roberto Di Palma del tribunale per i minorenni di Reggio ha citato un dato emblematico dell’abbandono che vivono molti bambini, in sole tre scuole della città sono stati trovati ben 130 minori che non sono mai stati iscritti a alla scuola elementare. Giovanni Schipani del comitato art.44 ha denunciato che sono zero i posti in reparti di neuropschiatria e Maurizio Bonati dell’Istituto mario Negri la cronica disattenzione verso l’infanzia in calabria che inizia prima ancora della nascita e che nel tempo si cronicizza, la Cardamone dei Villaggi Sos dei ragazzi a proposito del basso indice di lettura ha chiesto dove sono in calabria nelle scuole e nei quartieri le biblioteche a cui possono accedere, Giorgio Marcello dell’Unical ha evidenziato come le aree dela salute e dell’istruzione sono le più preoccupanti, ad es. con la mortalità infantile a 3,8 front del dato nazionale del 2,8 o della l’obesità del 15%, a fronte del 9% nel resto del paese Da tutti è arrivata la richiesta alla Giunta ed al nuovo consiglio regionale di mettere nella loro agenda politica questo tema sul quale investire risorse regionali e del PNRR r recuperando i ritardi del passato. Nello specifico le associazioni hanno chiesto un piano regionale sull’infanzia e l’adolescenza, una legge regionale sulla famiglia, l’attivazione di un osservatorio regionale sui bisogni e sulle risorse, un piano di contrasto della devianza minorile. La vicepresidente della Giunta regionale Giuseppina Princi intervenendo in remoto dalla sede del Ministero della salute ha assunto l’impegno a partire da questa fotografia del disagio minorile in Calabria a dare risposte, in tempi brevi utilizzando delle economie di risorse non utilizzate per creare dei poli educativi tra comuni e associazioni e con l’anno nuovo convocare un tavolo di confronto e di programmazione per dare seguito alle proposte che i candidati a governatore della Calabria, Occhiuto compreso, hanno sottoscritto aderendo all’appello della rete Con i minori e le famiglie e del Forum del terzo settore che aggrega le più importanti associazioni di tutela dei minori, con l’impegno di approvare i provvedimenti in questa legislatura. L’incontro è stato aperto da un video che ha dato voce ad alcuni ragazzi del quartiere di Arghillà che hanno chiesto una città a loro misura, con quartieri che non siano sommersi dalla spazzatura, che garantiscono loro spazi per giocare, fare sport e altre opportunità di crescita.
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