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Dodici le Regioni oltre la soglia critica delle terapie intensive

Critico il tasso di occupazione dei posti letto in Calabria. Due regioni a rischio alto

Pubblicato il: 24/12/2021 – 11:54
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Dodici le Regioni oltre la soglia critica delle terapie intensive

Sale l’incidenza settimanale: a livello nazionale nel periodo 17-23 dicembre si sono registrati 351 casi su 100mila abitanti, con un netto balzo in avanti rispetto ai 241 della precedente rilevazione (10-16 dicembre). Lo rileva il monitoraggio settimanale della Cabina di regia, i cui dati sono comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Stabile, ma sopra la soglia epidemica, l’indice di contagiosità Rt medio calcolato sui casi sintomatici a 1,13 (range 1,11 – 1,15). Due le Regioni classificate a rischio alto, 18 quelle che risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, mentre per una Regione la classificazione è a rischio basso.

Gli ospedali

A livello nazionale, sale sopra il livello di allerta il tasso di occupazione in terapia intensiva arrivato a quota 10,7% contro il 9,6% del 16 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% contro il 12,1% dell’ultima rilevazione. Questo indicatore è ancora sotto soglia critica fissata al 15%.

12 Regioni oltre le soglia critica delle terapie intensive

Salgono a 12 le regioni e Province autonome sopra soglia critica del 10% per occupazione in terapia intensiva (erano 9 nel monitoraggio precedente). Sono Calabria (16,6%), Emilia Romagna (12,4%), Friuli Venezia Giulia (14,9%), Lazio (10,3%), Liguria (14,2%), Lombardia (10,6%), Marche (18,7%), provincia di Bolzano (21%), provincia di Trento (24,4%), Piemonte (10,7%), Toscana (11,6%), Veneto (15,9%). Aumentano a 9 (8 in precedenza) anche le Regioni oltre soglia del 15% per occupazione dei reparti di area medica: Calabria (a 25,9%), Friuli Venezia Giulia(22%), Liguria (24,8%), Marche (19,5%), provincia di Bolzano (16,4%), provincia di Trento (19,1%), Sicilia (15,5%), Valle d’Aosta (22,2%), Veneto (18,2%).

Le difficoltà del tracciamento

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (62.669 contro 42.675 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (27% contro il 31% della scorsa settimana): il la crescita dei nuovi contagi giornalieri rende sempre più difficile l’attivirà di tracciamento da parte delle aziende sanitarie locali. È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro il 43%), aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (28% contro il 26%).

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