CATANZARO Individuare subito gli ospedali chiusi che possono essere riaperti e diventare così presìdi Covid e potenziare l’assistenza domiciliare pubblica. Sono queste le direttive che il presidente della Regione Calabria, e commissario della sanità calabrese, Roberto Occhiuto, ha dato ai commissari delle Aziende sanitarie provinciali d elle aziende ospedaliere nel corso del vertice alla Cittadella dell’unità di crisi Covid-19. Parlando con alcuni giornalisti prima della riunione, Occhiuto ha anzitutto fatto il punto della situazione: «Tutte le regioni – ha sostenuto il governatore – sono ad alto rischio perché i contagi stanno aumentando. La Calabria ha un sistema sanitario più fragile e una rete ospedaliera che sconta i ritardi di tanti anni di commissariamento ed è quindi più esposta sulla pressione ospedaliera. L’unità di crisi che abbiamo convocato oggi ha per oggetto proprio questo argomento». Occhiuto ha quindi precisato che l’eventuale zona arancione in Calabria «opererebbe solo per i non vaccinati. Ho già detto in altre occasioni che le restrizioni della libertà sono sempre odiose: ai calabresi e agli italiani abbiamo chiesto di vaccinarsi e di essere responsabili per loro e per le persone che incontrano. Chi non si è vaccinato ha fatto una libera scelta, secondo me irragionevole perché è contro la scienza, ma da una libera scelta discendono delle conseguenze e quindi delle restrizioni, che ci saranno se dovessimo andare in zona arancione. Per il resto – ha aggiunto il presidente e commissario – cambierebbe ben poco per i vaccinati». Occhiuto è poi entrato nei dettagli dei contenuti del vertice dell’unità di crisi con i commissari Asp e Ao: «Intanto il governo dovrebbe valutare quello che hanno fatto la Germania e l’Austria: hanno fatto il lockdown selettivo soltanto per i non vaccinati, assicurando la libertà di tutte le attività quotidiane ai vaccinati. È una cosa che può fare solo il governo, non possono farlo i presidenti di Regione: il governo farebbe bene a valutarla, perché a esempio i contagiati sono scesi da 50mila a 10mila. Intanto però dobbiamo chi e cosa possiamo fare noi, senza scaricare responsabilità sul governo. E oggi quindi oggi ai commissari dirò di individuare subito gli ospedali che sono chiusi e per i quali ancora paghiamo la luce, il gas, le utenze. Questi ospedali possono essere riaperti e possono diventare ospedali Covid. Se è necessario chiederemo di individuare alcuni altri ospedali – oggi a esempio spoke – per poterli convertire temporaneamente in ospedali Covid fintanto che non sono pronti quegli altri, quindi per qualche giorno o per qualche settimana. Soprattutto – ha proseguito il governatore – chiederò ai commissari delle aziende sanitarie di lavorare sull’assistenza domiciliare pubblica, sul territorio, sulle Usca, perché se riusciamo a fornire assistenza sanitaria ai malati di Covid a casa evitiamo di ingolfare la rete ospedaliera». Infine, il punto da parte del governatore sulle indennità Covid agli operatori sanitari: «Nella Giunta della scorsa settimana ho recuperato 34 milioni di euro per finanziare alcune attività per il sistema sanitario, tra queste la sottoscrizione dei protocolli per medici di medicina generale e pediatri, al fine di garantire un contributo capillare in questa fase nella quale bisogna accelerare nella vaccinazione. Nei prossimi giorni procederò a garantire anche in Calabria ai medici e gli infermieri il riconoscimento dei loro diritti visto che in tutt’Italia l’hanno avuto nei mesi passati», ha concluso Occhiuto invitando i giovani «a essere ancora più responsabili ed evitare assembramenti perché questi rappresentano uhm problema».
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