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‘Ndrangheta in Emilia Romagna, sequestrati 700mila euro a coniugi accusati di autoriciclaggio

Indagati nell’inchiesta “Perseverance”, sottraevano capitali agli anziani fratelli e chiesto a soggetti condannati in “Aemilia” di picchiare la badante

Pubblicato il: 14/01/2022 – 11:49
‘Ndrangheta in Emilia Romagna, sequestrati 700mila euro a coniugi accusati di autoriciclaggio

REGGIO EMILIA Sequestro preventivo di oltre 700mila euro per il reato di autoriciclaggio nei confronti di due coniugi modenesi (il marito è direttore di una filiale di banca) nell’ambito dell’operazione della squadra mobile della questura di Reggio Emilia contro la ‘ndrangheta denominata “Perseverance”. Il provvedimento, finalizzato alla confisca dei beni, è stato disposto dal gip del tribunale reggiano su richiesta della procura. Le attività investigative sono partite dal 37enne Salvatore Muto, fratello di Luigi e Antonio, entrambi condannati nel processo “Aemilia” per associazione a delinquere di stampo mafioso. Veniva così registrata la richiesta dei due insospettabili coniugi modenesi finalizzata a cagionare lesioni gravi alla badante di alcuni facoltosi fratelli residenti nel modenese.

Il sequestro

Le immediate indagini delle polizia, con anche perquisizioni, avevano poi indotto i committenti a revocare l’incarico. L’operazione “Perseverance”, nel marzo 2021, aveva portato, su richiesta della Dda, all’esecuzione di 7 misure cautelari carcerarie a carico, anche, dei coniugi modenesi in ordine al reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. La successiva meticolosa analisi dei conti correnti e dei flussi di denaro, poi, ha permesso di ricostruire, nel dettaglio, l’attività di spoliazione consumata in danno degli anziani fratelli modenesi; attraverso la creazione di conti correnti fittiziamente intestatati ai fratelli e a successivi plurimi bonifici a società “cartiere”; nell’arco di pochi anni, al patrimonio degli anziani coniugi era stata cagionata la distrazione di oltre un milione di euro. Il gip ha così disposto il sequestro, diretto e per equivalente, del presunto profitto del reato quantificato in 717.214,36 euro. Ai coniugi è stato sequestrato l’equivalente in valore, e cioè una villa nel modenese e alcuni terreni di loro proprietà.

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