Crotone, concessione marittima e impianto eolico: volano gli stracci in consiglio comunale
Il sindaco Voce accusa alcuni consiglieri di «non aver letto o capito le carte». La replica: «Nessuna posizione pubblica contro le proposte»

CROTONE Volano gli stracci durante i lavori del consiglio comunale. Quello della città pitagorica è un Consiglio “sanguigno” e gli scontri non rappresentano una novità. Durante il dibattito di oggi, però, c’è stata la reazione puntigliosa del sindaco Enzo Voce che ha iniziato il suo intervento puntando il dito contro quei consiglieri comunali che, a suo dire, hanno pensato che tra i banchi dell’amministrazione potessero esserci «Qui, Quo e Qua o Paperopoli». Sostanzialmente ha accusato alcuni consiglieri di «non avere letto o capito le carte», perché gli attacchi arrivati dai banchi del Consiglio sono stati durissimi. In quel momento si discuteva il quarto punto dell’ordine del giorno: «Concessione demaniale marittima per la realizzazione e l’esercizio di un impianto eolico off-shore». Il progetto proposto da sue società – Minervia Vento Srl, con sede legale a Milano, e Repower Renewable Spa, con sede legale a Venezia – che prevede la realizzazione di 45 aerogeneratori a mare da parte della prima e 33 da parte della seconda. Oltre alle pale eoliche a mare vengono proposti anche gli insediamenti di nove cavedotti, con il compito di trasportare l’energia elettrica prodotta a mare a terra, dove poi verrà immessa nel circuito di distribuzione. L’area interessata a mare è quella compresa tra Isola Capo Rizzuto e Monasterace Marina. Diversi consiglieri hanno accusato Voce di non avere opportunamente informato il Consiglio e di non avere preso una posizione pubblica contro la proposta, venendo così meno a quella che era stata la sua posizione ambientalista che aveva caratterizzata la sua attività precedente alla elezione a sindaco. Nella replica, Voce ha accusato i consiglieri, che hanno espresso critiche, di «non essersi accorti che il corpo della delibera è tecnica e non politica». Secondo Voce l’opposizione politica al progetto non può essere espressa perché gli enti locali non hanno potere di interdizione sulla questione. Coloro che non hanno letto il testo, quindi, avrebbero parlato senza cognizione di causa. L’unica questione che il Comune di Crotone può sollevare riguarda, quindi, l’interferenza che gli impianti in caso di realizzazione potrebbero avere rispetto ai siti di interesse comunitari e la bonifica del Sito di interesse nazionale. Produrrebbero ricadute negative in siti protetti e dove c’è inquinamento. Presso i Tribunali amministrativi regionali, in caso di controversie legali, sono questi gli argomenti che, a parere di Voce, verrebero presi in considerazione. Tutti i consiglieri, secondo Voce, avrebbero potuto chiarire i dubbi rivolgendosi al tecnico del Comune che ha redatto la relazione ed ha studiato il problema. Voce non ha fatto volutamente nomi, ma ha parlato anche di «una consigliera comunale che ha fatto la maestrina dimostrando di non avere conoscenza del problema… una che si è laureata al Cepu». In tutti gli interventi è stato sollevato il problema in cui versa la città pitagorica per i danni ambientali. In due hanno parlato di un presunto progetto della società A2A di aumentare la potenza del termovalorizzatore recentemente acquistato dalla società Mida. Il progetto prevederebbe un aumento di capacità lavorativa: dalle attuali 300 tonnellate a 800. Il “bruciatore” sino ad ora utilizzato per bruciare rifiuti ospedalieri potrebbe subire, quindi, una trasformazione da parte della nuova proprietà che, secondo quanto emerso nel dibattito di oggi, in altre regioni si caratterizza per le attività green. Oltre a Voce sono intervenuti, tra gli altri, la presidente della commissione Ambiente, Anna Maria Cantafora, che ha redatto la proposta, Carmen Giancotti, Andrea Tesoriere, Fabrizio Meo, Salvatore Riga, Fabio e Antonio Manica. A conclusione del dibattito è stato chiesto un’interruzione del Consiglio per 20 minuti per consentire una aggiunta alla delibera riguardante i danni che gli impianti a mare provocherebbero per il trasporto marittimo, la pesca e l’attività del porto di Crotone. La delibera è stata approvata a maggioranza: contro ha votato il consigliere Enrico Pedace, che ha chiesto di valutare le eventuali ricadute positive che la città potrebbe ottenere, e si sono astenuti Antonio Manica e Antonella Passalacqua. (redazione@corrierecal.it)