CATANZARO Tutto rinviato alla prossima settimana, a un secondo tavolo che dovrebbe stringere e restringere il campo sia dei papabili candidati sindaco sia dei contenuti programmatici per la città. È durata quattro ore l’interpartitica del centrodestra, la prima in vista delle elezioni comunali del dopo Abramo-quater, ed è durata tanto sia per l’alto numero dei componenti seduti al tavolo – i partiti tradizionali Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Udc, Coraggio Italia e almeno altrettante aggregazioni civiche – sia soprattutto perché la quadratura del cerchio appare ancora lontana, anche se più vicina di qualche giorno fa. Interpartitica dunque in sintesi interlocutoria, ma comunque il centrodestra ha iniziato a parlarsi e a chiarirsi all’interno dopo gli ultimi mesi di guerre interne più o meno fredde.
Priorità al programma e all’unità della coalizione e clima positivo, è stato il “mantra” dei big al termine di questa prima riunione, che tuttavia – com’è del resto prevedibile e naturale – non è stata una passeggiata e non è stata tutta “rose e fiori”, anche se, a parte momenti di fisiologia tensione, si sarebbe mantenuta in un binario di sostanziale civiltà. C’erano tutti i protagonisti della scena del centrodestra regionale e territoriale, al Palazzo della Provincia, inaccessibile a giornalisti e curiosi: c’era il sindaco uscente Sergio Abramo, c’erano per Forza Italia il coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori e il coordinatore provinciale Mimmo Tallini (ed è già un dato, visto il braccio di ferro in atto tra le due aree nelle ultime settimane) oltre alla new entry azzurra la senatrice Silvia Vono e alla consigliere regionale Valeria Fedele, per Fratelli d’Italia la coordinatrice regionale e parlamentare Wanda Ferro e il consigliere regionale Antonio Montuoro, per la Lega tra gli altri il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, per Coraggio Italia oltre ad Abramo anche il coordinatore provinciale Fernando Sinopoli, per l’Udc Giovanni Merante, per Noi con l’Italia Rino Colace e per le forze civiche Ezio Praticò per Catanzaro da Vivere, Sergio Costanzo per Fare, Andrea Amendola per Obiettivo Comune, Lorenzo Costa per Officine del Sud, Franco Longo per Alleanza.
Insomma, una platea ampia e molto variegata, anche perché ogni componente al momento sta giocando una partita ancora autonoma, confluendo in uno scenario di coalizione solo ora. Al tirar delle somme e di un confronto che comunque un dato positivo l’ha prodotto – e cioè lo start delle trattative per le Comunali da parte del centrodestra – nessuna decisione, riunione interlocutoria e prime schermaglie, e anche primi nomi gettati lì sul tavolo un po’ per vedere l’effetto che fa e un po’ per provare a far uscire allo scoperto gli altri. In linea generale, l’interpartitica avrebbe stabilito un iter nel quale ora tutti i partiti della coalizione iniziano a fare ragionamenti seri su papabili candidati sindaco da portare al prossimo tavolo con l’obiettivo di raggiungere la condivisione dell’intera coalizione: in sostanza, si punterebbe a un nome unitario che poi verrebbe consegnato ai leader nazionali per la ratifica, se il nome unitario non arriverà dal tavolo in loco Roma deciderà a chi spetta la primogenitura della scelta. Secondo quanto si è appreso a margine dell’interpartitica, una rosa di nomi – più o meno credibili – sarebbe stata comunque squadernata oggi dai partiti principali sul tavolo, ma alle prime avvisaglie di veti e controveti nessuno si è azzardato a insistere, rimandando la discussione a tempi migliori. L’impressione che qualche partecipante ha avuto è stata quella di un tentativo da parte di ampi settori del centrodestra di provare a chiudere già oggi, in particolare sulla figura di Baldo Esposito, già vicesindaco e già presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, ma il tentativo si sarebbe scontrato con le tensioni che, al netto delle dichiarazioni di facciata, nel centrodestra ci sono e non sono facili da eliminare. Baldo Esposito, che comunque ha un ampio gradimento, a partire dalla Lega di Mancuso, resta un nome solido e resta in pole position, ma in lizza resta ancora il presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni, che piace a una buona parte di Forza Italia, e anche Fratelli d’Italia avrebbe espresso qualche indicazione – Caterina Salerno e Rocco Mazza – all’interpartitica odierna, inoltre è stato fatto anche il nome di Antonello Talerico che però avrebbe già incontrato i primi stop. E poi – riferiscono fonti accreditate – sarebbe rimbalzato sul tavolo odierno anche il nome di Valerio Donato, espressione del Pd e del centrosinistra ma già candidato sindaco in campo con una proposta civica che ha però già fatto suonare qualche sirena anche nel campo del centrodestra. Su questo passaggio la riunione – raccontano fonti accreditate – si sarebbe un bel po’ irrigidita – a esempio, per la Lega l’ipotesi di un aggancio a sinistra con Donato è peggio del fumo negli occhi – e tutti quelli che volevano provare un qualche tipo di blitz hanno preferito rinfoderare le armi. Insomma, la quadratura del centro è ancora di là da venire. Da qui l’aggiornamento al secondo tavolo, che dovrebbe tenersi giovedì prossimo.
Molto “abbottonati” al termine dell’interpartitica i leader del centrodestra, anche se non manca chi si sofferma a parlare con i cronisti. Come il coordinatore regionale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, che parla di «riunione positiva, abbiamo analizzato anzitutto quanto di buono fatto dall’amministrazione Abramo, grazie al quale in cassa il Comune di Catanzaro avrà molti milioni da spendere. Naturalmente guardiamo con assoluta attenzione alla figura che il centrodestra proporrà quale candidato sindaco ai catanzaresi. C’è stata assoluta sintonia e voglia di collaborare da parte di tutti i partiti. Siamo entrati nel merito di alcune questioni, da qui a breve ci rivedremo per un secondo tavolo ma il fatto positivo è che tutto il centrodestra vuole offrire a Catanzaro la migliore figura possibile. Ci siamo soffermati – prosegue il coordinatore forzista – sull’identikit che dovrà avere il candidato, che può essere trovato sia in espressioni politiche che nella società civile. C’è la voglia di trovare insieme un nome condiviso, nessuna prova di forza da nessuno». Mangialavori poi aggiunge: «Non ci siamo posti una scadenza, il fatto che ci siano altri candidati non dev’essere motivo di rincorsa del primo nome possibile, ripeto vogliamo trovare la figura migliore che possa rappresentare la città di Catanzaro. Non ci siamo posti una data, lavoriamo con assiduità anche se ovviamente l’intenzione è chiudere il prima possibile». Anche per Wanda Ferro, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, oggi si è trattato di un «tavolo per interloquire con i partiti del centrodestra ma anche con le tante espressioni civiche che vogliono sposare questo progetto, perché si parte prima dal progetto e dal programma per poi arrivare al nome che dev’essere il più condiviso dalla coalizione e avere un valore aggiunto di qualità ed esperienza in vista delle grandi sfide, a partire dal Pnrr, che – ricorda la Ferro – potranno cambiare il volto della città». (a. cant.)
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