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Occhiuto a Reggio per presentare il bilancio del primo trimestre di governo. «Mi ha salvato l’adrenalina»

Il governatore: «Interlocuzione con Enac per il “Tito Minniti”. Agenas al posto dell’Asp per gestire i concorsi»

Pubblicato il: 12/02/2022 – 20:47
Occhiuto a Reggio per presentare il bilancio del primo trimestre di governo. «Mi ha salvato l’adrenalina»

REGGIO CALABRIA «Sono stati tre mesi intensi nei quali mi ha salvato l’adrenalina». Il presidente Roberto Occhiuto arriva nella città dello Stretto per presentare, insieme alle “padrone di casa”, la vicepresidente regionale Giusy Princi e l’assessore regionale Tilde Minasi, il bilancio di questo primo periodo di governo alla guida della Regione Calabria.
Infrastrutture, lavoro, sanità sono i principali temi affrontati nel corso della serata alla quale partecipano quasi tutti i sindaci della provincia di Reggio Calabria e diversi altri esponenti delle istituzioni locali e nazionali come dimostra la presenza di alcuni parlamentari di Forza Italia come Francesco Cannizzaro e Maria Tripodi tra gli altri.
Occhiuto parte da un annuncio lungamente plaudito dalla platea e dal sindaco di San Luca durante la fase degli interventi successivi riservata ai primi cittadini. «Finanzieremo per 65 milioni la strada per Polsi» che «deve diventare uno degli asset principali del turismo religioso». L’intervento sul collegamento verso il santuario della madonna della montagna è solo uno dei tanti programmati sulle infrastrutture. Tra questi il collegamento da Campo Calabro e la strada Reggio-Cardeto.
«Oggi sono stato a Gambarie – dice il governatore – e credo possa rappresentare un complesso turistico di grande livello per la regione», ma perché sia così occorre il sostegno di tutti quanti sentono proprio quel territorio, come testimonia nel suo intervento il sindaco di San Roberto. Diverso il discorso per quanto attiene la statale 106 per la quale il governatore auspica un finanziamento dal «fondo complementare di 30 miliardi».

L’aeroporto, l’interlocuzione con Enac e il ruolo di Sacal

Grande spazio è dedicato alle vicende che interessano il “Tito Minniti” e al ruolo di Sacal, spesso tacciata di puntare maggiormente su Lamezia a discapito proprio dello scalo reggino. «Sono stato in Enac ed ho chiesto la possibilità di eliminare i vincoli che permettono alle compagnie “low cost” che permettono di volare da e per Reggio», dice Occhiuto. Obiettivo non semplice, posto che le difficoltà intorno allo scalo reggino sono di natura orografica. Si pongono allora due possibili soluzioni: quella del “simulatore” proposta da Enac «ma verrebbero addestrati sono due piloti e dovrebbero volare sempre quelli, le compagnie low cost non lo fanno», dice il governatore che dal canto suo punterebbe su un sistema orientato a prevedere ed eventualmente eliminare i possibili rischi. Per quanto riguarda Sacal, la società che gestisce gli scali calabresi, Occhiuto dice che la trattativa col socio privato procede affinché la Regione possa tornare ad avere la quota maggioritaria. Necessario, in ogni caso, che un solo soggetto si trovi a gestire i diversi scali rispetto a un’eventuale governance disgiunta. «In astratto – dice Occhiuto – è più forte una società che gestisce tutti e tre gli scali. Se acquisiremo il pacchetto di maggioranza da Sacal faremo scelte antieconomiche nell’immediato» come può essere l’investimento sul “Tito Minniti”. «Dunque il nuovo gestore dovrà mettere l’infrastruttura almeno allo
stesso livello di quella di Lamezia».

Capitolo Sanità

Larga parte dell’incontro è dedicata però al tema «che – dice il governatore – mi ha preso più tempo di tutti in questo primo periodo»: la sanità. Occhiuto non addita i commissari come responsabili dello sfacelo attuale, «perché dopo essere stati nominati sono stati lasciati da soli». «Non voglio addossare le responsabilità su chi mi ha preceduto», aggiunge ricordando il percorso che gli è valso la nomina di commissario “ad acta”.
«La situazione era più complessa di quella che immaginavo» dice ricordando con orgoglio i risultati di questo primo periodo. Dall’assenza di un piano Covid ad avere un modello per le vaccinazioni nelle scuole «che ci stanno copiando da per tutto». Una soddisfazione condivisa con la vicepresidente Princi. «Siamo arrivati ad essere la seconda regione per vaccinazioni pediatriche».
Poi propone un’idea avuta in questi giorni per non disperdere «un’infrastruttura di sanità», i centri vaccinali appunto, che ha funzionato particolarmente bene: «Fra qualche mese ci saranno meno vaccinazioni. Fra qualche anno ancora meno e i centri vaccinali dovranno essere smantellati. Avendo funzionato benissimo però potrebbero essere mantenuti per essere trasformati in luoghi fisici dove si fa prevenzione». Un’idea ancora “in fieri” sulla quale Occhiuto ha però tutta l’intenzione di puntare. Dopo le consultazioni coi sindaci la Regione nel piano ha proposto l’attivazione di molteplici “Case di comunità” e “Centrali operative territoriali” che vengono passate in rassegna una dopo l’altra dal governatore per i diversi centri della provincia. «Occorrerà ora fare le opportune verifiche su questo piano entro pochi giorni e inviare le schede nel più breve tempo possibile. I progetti sono legati al fondi del Pnrr quindi le tempistiche sono particolarmente stringenti».
«Il 45% del fondo sanitario nazionale è destinato all’assistenza ospedaliera. Il resto va all’assistenza territoriale». Occhiuto ripete un leitmotiv che lo ha accompagnato durante la campagna elettorale. «Arrivammo ad avere troppi ospedali, alcuni dei quali non utilizzati e si tagliarono. L’errore, forse, è stato quello di non riconvertirli e siamo rimasti
con meno ospedali e sguarniti di assistenza territoriale».

Assunzioni e concorsi in sanità

Il governatore ricorda uno dei suoi Dca firmati in veste di commissario che prevede lo stanziamento di 86 milioni per tac, risonanze, mammografi e altri investimenti utili al settore. Fondi che «abbiamo trovato nei cassetti perché negli anni del commissariamento non erano stati programmati investimenti sulla sanità». Così come un passo in avanti importante in questo primo trimestre è stato quello di «sbloccare le assunzioni a tempo indeterminato», per il governatore unico modo per attirare soprattutto giovani medici a venire a lavorare o rimanere in regione. «L’Asp di Reggio Calabria – dice – potrebbe assumere 500 persone, ma i concorsi sono stati bloccati». Si è creato così un deficit amministrativo alimentato «anche dalle inchieste giudiziarie». La mossa di Occhiuto in tal senso è consistita nella richiesta al governo di autorizzare Agenas a gestire i concorsi per le assunzioni al posto dell’Asp. Richiesta sulla quale si dice fiducioso perché, come dimostrato in questa prima fase, «quando questa Regione chiede qualcosa al governo, visti i risultati, vuol dire che sa chiederlo» com’è stato il caso di “Azienda Zero” «che a dispetto delle previsioni di molti a breve entrerà in funzione».

Gli investimenti nel settore pediatrico

Intervenire sulla sanità è fondamentale per evitare le tragedie, che «sulla Calabria pesano doppiamente» perché la colpiscono non solo dal punto di vista del dolore e delle sofferenze inflitte alle persone, ma anche sotto il profilo della reputazione. Cruciale in tal senso è il comparto pediatrico, del quale si è discusso molto dopo la tragica morte per Covid della piccola Ginevra di appena due anni, originaria di Mesoraca. In tal senso si spiega il confronto avuto coi vertici del “Bambin Gesù” di Roma. La vicepresidente Princi annuncia inoltre che sono stati sloccati 30 milioni di fondi per la fascia 0-6 anni e «preso avremo i poli per l’infanzia» previa identificazione dei «Comuni che potranno fare da capofila». (f.d.)

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