LAMEZIA TERME Nuovo appuntamento con “20.20”, il settimanale di approfondimento in onda questa sera alle 21 su L’altro Corriere TV – canale 16 del digitale terrestre. Ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro, Vincenzo Cesareo, già dirigente sanitario dello Spoke Ospedaliero di Cetraro-Paola, finito al centro di un’inchiesta della Procura di Paola.
A Cesareo, oggi in pensione, l’accusa aveva contestato 129 episodi: molti dei quali legati all’utilizzo improprio dell’auto di servizio di proprietà dell’Asp di Cosenza. Recentemente all’esito dell’udienza preliminare, il giudice ha chiesto al pubblico ministero di modificare alcuni dei capi d’imputazione; la prossima udienza è fissata per l’8 marzo.
Sollecitato dalle domande, Cesareo ha fornito la sua versione dei fatti a iniziare dall’ormai celeberrima frase con la quale il dirigente medico diceva ad un amico, nel momento più delicato della diffusione del virus e con pochi tamponi a disposizione, di portare «tutti, tutti…anche i gatti», per loro i tamponi sarebbero stati disponibili.
Per Cesareo «si tratta di un macroscopico errore di valutazione, la frase significava che in quel momento per combattere il virus fosse necessario tamponare tutti».
Anche sull’utilizzo dell’auto aziendale per faccende personali o familiari Cesareo non ha dubbi: «Ho agito sempre in coscienza, non avevo un autista nonostante mi spettasse e spezzavo i viaggi, la Procura non ha valutato il luogo di destinazione di quei viaggi che era sempre per motivi di lavoro. Sono stato – ha aggiunto Cesareo – un personaggio ingombrante e forse pago il fatto di essere l’unico ad aver raggiunto posizioni direttive grazie ai concorsi ed aver denunciato situazioni non chiare».
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